La stagione ciclistica conclusasi circa un mese fa ha rappresentato un punto importante della carriera di Elia Viviani. Il corridore della Cannondale, infatti, ha partecipato ai Giochi olimpici e nella prova dell’omnium non è neppure andato lontano dalla medaglia.
Il veronese, in ogni caso, ha continuato ad affiancare all’attività nei velodromi anche quella su strada. Chiaramente nella valutazione delle sue prestazioni va tenuto conto anche di questo fattore. Nei primi mesi del 2012 Viviani si è comportato in maniera ottima, cogliendo molte vittorie, anche se poche in corse di primo piano. La sfortuna l’ha raggiunto ai Mondiali di ciclismo su pista, quando per un incidente con un avversario al quale è succeduta una caduta, si è fratturato il bacino, anche se l’entità dell’infortunio non era così importante. Questo, in ogni caso, l’ha costretto a cambiare i programmi di avvicinamento all’evento clou della stagione.
Alle Olimpiadi Elia ha lottato fino all’ultima gara per il podio, che alla fine è mancato per 6 punti. Principalmente il veneto può recriminare per lo scratch, nel quale ha chiuso 12esimo. Subito dopo i Giochi Olimpici di Londra Viviani ha preso parte alla Vuelta di Spagna, dove ha raccimolato molti piazzamenti senza però trovare il successo, complice anche uno straordinario Degenkolb che ha quasi monopolizzato gli sprint. La volontà del corridore azzurro di perseguire sia i risultati su pista che i risultati su strada potrebbe averlo penalizzato togliendogli la brillantezza necessaria in entrambi.
Dal 2013, però, dovrebbe iniziare a concentrarsi di più sulla strada, potendo così fare quel salto di qualità che lo potrebbe mettere alla pari con i mostri sacri delle volate(Cavendish e Greipel in primis). Già con le prime gare, spesso favorevoli alle ruote veloci, potremmo capire se ci siano stati dei progressi. Certo è che, con la partenza di Nibali, la Cannondale punterà molto su Viviani che sarà una delle frecce più importanti nella faretra della ex-Liquigas.
Foto: sportzoo.it
OA | Gianluca Santo