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Elias Lönnrot, “Kalevala”, a cura di Marcello Ganassini

Creato il 15 ottobre 2012 da Retroguardia

Elias Lönnrot, “Kalevala”, a cura di Marcello GanassiniElias Lönnrot, Kalevala, a cura e traduzione di Marcello Ganassini, prefazione di Luigi G. de Anna, Edizioni Mediterranee, 2010, pp.378, € 24,50
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di Francesco Sasso

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La letteratura e la lingua finnica sono sorti con il distacco della Finlandia dalla Svezia nel 1809 e si è andata svolgendo accanto a quella di lingua svedese, manifestando un amore e un attaccamento alle tradizioni etniche che richiamassero l’identità nazionale. Con l’annessione della Finlandia alla Russia, che la trasformò in gran ducato autonomo, incominciò a farsi sentire il Romanticismo, stimolatore delle coscienze nazionali: il sentimento patriottico si insinuò in molte opere e s’intensificò la passione per il folklore.
Uno dei protagonisti di questa stagione fu Elias Lönnrot (1802-1884), medico e poeta, l’autore di Kalevala. Studioso dei dialetti finnici ed autore di un dizionario che divenne poi il modello per i successivi autori finlandesi, Lönnrot raccolse il copioso materiale di poesia popolare trasmesso via orale in un poema epico, il Kalevala (La terra di Kaleva) che divenne ben presto il poema nazionale della Finlandia e nella seconda edizione, del 1849 (50 runi per 22.795 versi), raggiunse la vetta più alta del romanticismo.

«Il Kalevala vuole infatti raccontare la storia degli abitanti della Finlandia, la terra di Kaleva, il personaggio mitico che dà il nome al poema senza però mai comparirvi, dagli albori fino all’arrivo del cristianesimo, quando il vecchio mondo deve farsi da parte per lasciare il posto al fanciullo concepito dalla vergine Marjatta» (Prefazione di Luigi G. de Anna, p.8)

Il favore raggiunto dal poema epico di Lönnrot è d’altronde giustificato fin dal primo istante dal fatto che il suo personaggio principale (se non proprio protagonista) è il cantore-mago Vainaimönen, attraverso la testimonianza o la presenza del quale vengono narrate le vicende mitiche della creazione del genere umano e delle sue attività: agricoltura, arte militare, pastorizia ecc. Una simile immagine non poteva non essere accolta con entusiasmo nell’ambiente romantico, confermando epicamente e cosmogonicamente il valore sacrale della poesia.
Altrettanto romantici sono gli spunti naturalistici, considerati in maniera favolosa, mitologica, con frequenti richiami alla morte, alla passione, all’impeto e alle vittorie eroiche di pochi eletti su di una terra vergine nei primi istanti della creazione. Emozioni immense e visioni d’una natura primigenia si fondono nelle avventure che segnano drammaticamente i giorni dei vari personaggi: Vainaimönen (“il vecchio valoroso”), Ilmarinen (il grande fabbro) e Lemminkäinen (il gaio birbante).

«E’ probabile che la memoria popolare conservi altri canti oltre a quelli che ho raccolto, ma non c’è dubbio che nei tempi passati essi dovettero essere assai più numerosi. […] Nella compilazione mi sono attenuto a due principî: ho seguito la disposizione fornita dai cantori più valenti e, ove non potevo avvalermi del loro aiuto, ho tentato di desumere l’ordine dei canti dal loro contenuto componendoli di conseguenza» (dall’ Introduzione all’edizione del 1835 di Elias Lönnrot, pp.17-18)

I motivi delle antiche saghe finniche si fondono così in un solo, complesso poema. Storie ripetute per secoli e secoli di padre in figlio, nell’entusiasmo del primitivo eroismo dei primi abitanti della terra di Kaleva e delle visioni colorite e poetiche della terra natale.
L’influenza di quest’opera fu vastissima e profonda e si percosse in Germania, Francia e fu tradotto in molte altre lingue, compreso l’italiano. E’ dunque con estremo piacere che segnaliamo la nuova versione a cura di Marcello Ganassini per le Edizioni Mediterranee.

f.s.

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