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ELISA ANZALDO, TELEGIORNALISTA DEL TG1 NOTTE, VUOLE NON COMPARIRE PIù IN VIDEO PERCHé NON VUOLE METTERE LA FACCIA SU NOTIZIE ASSOLUTAMENTE TENDENZIOSE E DI PARTE.

Creato il 27 maggio 2011 da Madyur

Nella scrivania del direttore “servile” del Tg1 è comparsa  una lettera firmata da Elisa Anzaldo, storico volto della cronaca e attuale conduttrice della notte. Chiede a Minzolini di essere sollevata dalla conduzione perché non può più mettere la faccia in un giornale che è palesemente di parte , distorcendo le notizie a favore del Premier Berlusconi.

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E’ stato inserito Un elenco delle news censurate per favorire il Premier. Dall’oscuramento del Rubygate , a non aver dato notizia dello scandalo dei manifesti Br di Lassini , alla proposta di un deputato del Pdl per cambiare la Costituzione o il nuovo “problema” monnezza a Napoli. Tutte notizie scomode che non sono state raccontate , o raccontate in parte.

La richiesta della Anzaldo era già arrivata a Minzolini il 19 aprile. Allora il conduttore non aveva accontentato la conduttrice. L’aveva spiegato perché un lungo elenco di notizie delle quali aveva denunciato l’oscuramento lui non le considerasse tali.  Ma l’11 maggio Anzaldo ha ribadito il concetto già espresso “Non posso più rappresentare un telegiornale che ogni giorno rischia di violare i più elementari doveri dell’informazione pubblica con equilibrio , correttezza , imparzialità e completezza dell’informazione”. Anzaldo non vuole più mettere la faccia in un tg che fa una campagna di informazione contro. 

Clamoroso il caso Lssini , che per giorni ha dominato le prime pagine dei quotidiane e lo spazio di molti Tg. O le polemiche sulla concessione delle spiagge per 90 anni , su questo il governo ha fatto retromarcia. Tutti motivi per cui Anzaldo chiede di non andare più in video a condurre , la vita per un telegiornalista.

La Anzaldo ha deciso di rendere pubblica la lettera dopo l’intervista monologo rilasciata al Tg1 da Berlusconi e costata 250 mila euro di multa. Proprio per questo sulla bacheca del telegiornale erano comparsi molti post-it di giornalisti scontenti per l’operato del direttore ma poi il Comitato di redazione si è spaccato : Romita non ha firmato la richiesta di concedere pari tempo a tutte le forze politiche e di garantire il pluralismo. Insomma il rispetto della par condicio.


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