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Elisabetta Mijno si racconta dopo l’argento di Londra

Creato il 12 settembre 2012 da Sportduepuntozero

By Marco 

Elisabetta Mijno - Londra 2012

Elisabetta Mijno non ha perso tempo. Appena tornata dalle Paralimpiadi di Londra 2012 con la medaglia d’argento al collo si è rituffata sui libri universitari per seguire l’altra sezione importante della sua vita, quella che l’ha condotta finora al 6° anno di Medicina. Quale sarà, in questo settore, il tuo alloro olimpico?: <<Specializzarmi in chirurgia della mano – sottolinea senza tentennamenti l’atleta torinese – dunque in ortopedia>>. Proprio dalla mano scaturiscono per una cecchina del tiro con l’arco quale Elisabetta è, le maggiori soddisfazioni. Ripercorriamo Londra 2012: <<Bellissima esperienza, la seconda olimpica per la sottoscritta, dopo le Paralimpiadi di Pechino 2008>>. Atmosfera diversa o affine?: <<Diversa sia sotto il profilo personale che d’insieme. Ma era logico fosse così. Sono mondi così lontani quello britannico e quello cinese, al pari dei popoli. Non farei però una graduatoria di merito. Ho vissuto entrambe le occasioni con trasporto. Chiaramente a Londra l’ottenimento dell’argento ha dato ancora più valore alla mia partecipazione>>. Tanto allenamento dietro a questo risultato?: <<Molto, ma nulla, soprattutto una medaglia, arriva per caso. E’ il risultato di impegno, esperienza e volontà>>. Fissiamo i “momenti” di Londra 2012: <<Quello più difficile è stato senza dubbio la gara di qualifica. Ardue le condizioni di gara, in perfetto stile “british”, pioggia, vento e freddo. Molto complicato trovare la concentrazione. Psicologicamente, inoltre, tutte noi sapevamo che dall’esito di quella prima sarebbe dipeso il resto della nostra contesa. La finale è stata bella ed emozionante, ritengo di alto livello tecnico. Senza nulla togliere alle finaliste di Pechino 2008 penso che la nostra prestazione sia stata bella e spettacolare anche per il pubblico presente>>. Parliamo di questo popolo confermatosi così sensibile allo sport paralimpico: <<Lo è per cultura e lo si percepiva in ogni dove. Siti di gara sempre gremiti e persone competenti e partecipi. Anche a Pechino, però, non era mancato l’appoggio della gente a noi atleti. Sicuramente per i cinesi non era stato così scontato poter assistere alle gare e procurarsi, anche per una questione di costi, i biglietti per le prove>>. Ricordi un complimento ricevuto per la medaglia, particolare rispetto agli altri?: <<Ne ho ricevuti molti – ha proseguito la Mijno – e tutti graditi. Non ne citerei uno in particolare>>. Quali i programmi immediati e futuri?: <<Domani riprenderò gli allenamenti in vista dei Campionati Italiani normodotati che si svolgeranno tra 15 giorni a Cherasco. Proverò a far bene anche se mi confronterò con persone scese in gara un mese fa nelle Olimpiadi londinesi. Lo scorso anno giunsi quarta. Ripetermi, anche in ragione del minor tempo avuto per riprendermi dopo la trasferta inglese, sarà difficile ma ci proverò. Poi penserò alle prossime stagioni>>. A Rio de Janeiro, dunque, andrai per mettere al collo la medaglia d’oro?: <<Guardare al 2016 è difficile. Sono ancora troppi gli step da affrontare. Voglio farlo anno dopo anno. Certo dopo l’argento la voglia di salire ancora non manca!>>. 

di Roberto Bertellino


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