Roma
Una bella notizia per tutto il mondo della cultura e dello spettacolo in Italia: il Teatro Eliseo torna a vivere nelle sue due sale di via Nazionale e diventa un luogo di ritrovo e socialità. Si andrà all’Eliseo, senza dubbio, per assistere a spettacoli teatrali, classici, ma anche scritti nei giorni nostri e ci sarà una bella attenzione per gli autori stranieri di ieri e di oggi. Ma si andrà in via Nazionale anche per bere un calice di vino, per chiacchierare, pranzare, flirtare, pensare.
Una nuova vita e un nuovo corso dopo molti mesi di drammatica chiusura. E tutto questo avviene grazie alla voglia di teatro e interattività che anima la vita e la carriera di Luca Barbareschi, nuovo deus ex machina della struttura, da svariati decenni attore e regista che ha fatto del teatro il suo principale terreno di espressione e divulgazione.
Fra le tante novità, ci sono gli spettacoli alle 20, per aprire le porte, anche a tutti coloro che alla sera non possono fare tardi, perché al mattino devono alzarsi molto presto per andare al lavoro. Eppoi un ricco cartellone: “In tutto il mondo il teatro è contemporaneo, solo da noi va specificato”, sostiene Barbareschi, che caratterizza l’apertura, il 29 settembre, con Una tigre del Bengala allo zoo di Baghdad, a cui seguono tante proposte degne di nota, interessanti e stimolanti. Fior da fiore e solo a titolo d’esempio, citiamo: Ivanov da Cechov con Filippo Dini, Grand guignol all’italiana di Vittorio Franceschi con Lunetta Savino e Tradimenti da Pinter con Ambra Angiolini e Francesco Scianna. E ancora: Sei personaggi di Lavia, Viaggi di Ulisse di Nicola Piovani, Scandalo da Schnitzler con Franco Castellano e Stefania Rocca, Il grande dittatore di Massimo Venturiello. Carlo Cecchi in Dodicesima notte e Arancia meccanica con la regia di Gabriele Russo. Stefano Bollani con Valentina Cenni in La regina Dada, Eros Pagni in China Doll di David Mamet.
Al Piccolo Eliseo, tra gli altri: Iaia Forte con Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino, Roberto Herlitzka con un testo di Gianni Borgna, l’omaggio a Gaber di Maria Laura Baccarini, Lucia Lavia come Madame Bovary, Edipus di Testori con la regia di Leo Muscato, I vicini di Paravidino.
Un cartellone che riporta la storica griffe teatrale allo splendore degli anni migliori. E se pensiamo che a diriger l’orchestra c’è un attore, regista, scopritore di talenti, ci sentiamo tranquilli sulla bontà dell’iniziativa, al di là di ogni ragionevole difficoltà.
Mauro Pecchenino