Quando penso alla sigaretta, quel tubicino lungo che tanto mi piace tenere in mano e che a volte diventa indispensabile per la mia serenità mentale, penso alla mia fantastica nonna che quando ero piccola mi teneva al suo fianco mentre lavorava il tabacco.
Un bravo psicologo rivedrebbe sicuramente in questa una remota causa del mio sfrenato tabagismo, ma contraddico l’ipotesi dal principio.
Seguivo infatti con la stessa attenzione i procedimenti della coltivazione di tutti gli ortaggi possibili ed immaginabili e la preparazione dei suoi gustosissimi piatti ,ma oggi il forno della mia casa potrebbe fungere da casetta del presepe per quanto è immacolato, e provo un’ infinita difficoltà a distinguere una cipolla da un aglio.
Il fumo, in realtà, è parte della storia dei popoli: è il 7 novembre 1876 quando viene brevettata la prima macchina per la fabbricazione delle sigarette ma ancor prima di quella data pipe e sigari sostituivano i magici pacchetti pienamente. La giustificazione storica non aiuta a frenare l’incessante e irreversibile interesse generale a rendere la vita dei fumatori impossibile. Elenco per punti il nostro disagio:
1) Sei parte di un club. Esistono locali per fumatori, sale per fumatori, discoteche per fumatori siamo trattati come i bastardini che ci portiamo in vacanza. Bisogna chiedere in anticipo all’albergatore se il cucciolo sarebbe gradito.
2) Sei esiliato. Chiedo un momentino di pietà per quel solito mucchietto di sfigati fuori dai locali che tentano un equilibrio sul gradino, fuori il portone di ingresso, sperando di ripararsi dal freddo e dalla pioggia!
3) Se sei una fumatrice non rimorchi più! Ho scoperto sul campo che è così quando, pensando che fosse un valido approccio nella conoscenza dei ragazzi, mi sono lanciata a chiedere accendini: la risposta prevedeva uno sguardo di sufficienza e la confessione di non aver mai toccato sigarette, o di aver smesso . Perché quando si chiede un accendino nessuno risponde <<non ce l’ho>> ed invece tutti aggiungono dettagli personali che lasciano intendere al fumatore in questione di essere uno sfigato??
4) Sei costretto a sopportare il peso di farti del male e la cosa ti viene, gentilmente e gratuitamente, ricordata il momento prima di accendertene una dal tuo amico pacchetto.
5) Hai costantemente il portafogli vuoto e ti mostri disarmato di fronte all’aumento del prezzo. Se, infatti, Il bel maglioncino che c’è in vetrina che ti starebbe d’incanto costa troppo, ti fai due conti e ti illudi che non è pienamente nel tuo stile; ma se nel tabacchino scopri un ulteriore aumento delle sigarette fai spallucce, cacci la differenza e vai via borbottando, decidendo per un approccio al tabacco. (Propongo per l’argomento un punto a parte: vale la pena).
6) Vieni costretto a comprare il tabacco. Fare questa scelta prevede innanzitutto la consapevolezza che il tuo vizio è ormai alla frutta! Non riesci a non fumare ma devi decidere se sostituire le sigarette al pane: decidi di mangiare e compri il tabacco. Se non hai mai rullato in vita tua è un casino. Citando il punto 2 ora non solo non rimorchi più, ma ti trovi costretta ad elemosinare che qualcuno te ne faccia una e una volta trovato/a devi sperare, se sei sfornita di accendino, che decida di affiancarti per l’intera sigaretta perché ogni 2 tiri ne avrai bisogno .
Nonostante gli evidenti punti a sfavore, dando un occhio al bicchiere mezzo pieno, propongo di riflettere sullo stile. Ricordiamoci che la Hepburn, donna la cui classe è indiscutibile, è rappresentata nella locandina di “colazione da tiffany” con lo sguardo ammiccante e il bocchino in mano. Vuoi che ognuna di noi non abbia almeno una volta provato davanti lo specchio a riproporre quello sguardo fascinoso?! E’ evidente che l’assenza della sigaretta renderebbe il tutto meno borghese!!
Valutiamo ora il vizio applicandolo al sesso maschile. Provate a pensare all’uomo che affascina per antonomasia la totalità della popolazione femminile: il bello e dannato. Vi sembra possibile immaginare un tipo del genere che dice di non fumare?? Marlon Brando avrebbe mai potuto avere lo stesso fascino senza quella sigaretta in mano tenuta con presa da duro ??
Per non parlare della sigaretta dopo il sesso… No, non se ne può fare a meno.
Noi pochi rimasti dunque ci impegniamo a promettere solennemente che lotteremo contro le difficoltà e, seppure dovessimo perdere, saremo pronti ad accettarlo ma con la nostra “amica sigaretta” in mano.