A due anni dall'ultima puntata andata in onda, nel novembre 2011, e 23 anni dalla prima, nel 1990, torna Mi Manda Rai3, uno dei programmi storici della Rai e sicuramente uno di quelli al quale il pubblico è sempre stato più affezionato.
Molte le novità che contraddistingueranno la nuova edizione della trasmissione dedicata alla difesa e alla tutela dei diritti dei cittadini, a partire dalla collocazione: non più appuntamento settimanale in prima serata, ma striscia quotidiana di un'ora, dalle 11 alle 12, a partire dal 23 settembre. A condurre, un volto noto ai telespettatori del mattino: la giornalista Elsa Di Gati, che prende così il testimone che fu prima di Antonio Lubrano, poi di Luigi Necco, Piero Marrazzo, Andrea Vianello ed Edoardo Camurri.
«Sarò la prima donna a condurre Mi Manda Rai3 in 23 anni. È una soddisfazione - racconta all'ANSA Di Gati -. È stato lo stesso Andrea Vianello (ora direttore della rete, ndr) a chiedermi di riprendere la trasmissione. Ci tiene molto e io lo considero un segno di stima e di fiducia». Del resto, la giornalista con i piccoli e grandi problemi dei cittadini si è già fatta le ossa nell'ultimo anno con Codice a Barre. «Io lo chiamo il cugino di Mi Manda Rai3. Era stato un esperimento voluto dall'allora direttore Antonio Di Bella, proprio perchè mancava un programma a difesa dei cittadini. L'esperimento ha avuto successo e ora eccoci qui con il nuovo Mi Manda Rai3».
Di Gati assicura che non mancherà il taglio giornalistico che la trasmissione aveva assunto nelle ultime edizioni, con un impegno concreto nel difendere i cittadini onesti e nel risolvere i loro problemi. «Nello spirito del servizio pubblico - sottolinea la giornalista e conduttrice -. Dobbiamo ancora mettere a punto i dettagli, ma la formula resta quella tradizionale con elementi innovativi, mi piace che abbia un sapore antico con un gusto moderno. Quello che immagino io è un treno che corre su un doppio binario: da una parte i cittadini che vengono a denunciare problemi e disavventure con banche, compagnie telefoniche, gestori di servizi e così via, dall'altra noi che andiamo a scoprire ciò che non funziona in Italia».
Dall'annuncio della ripresa del programma, un mese e mezzo fa, in Rai sono arrivare migliaia tra mail e lettere cartacee. «Siamo stati travolti dalle segnalazioni. Una valanga di messaggi che mi ha commosso. Ciò significa che da parte dei cittadini c'è voglia di essere tutelati, presi in considerazione e rappresentati. Ma alcuni ci hanno scritto solo per ringraziarci di aver riportato Mi manda Rai3». Anche sulla collocazione Di Gati non sembra aver dubbi: «Una scelta dettata dal fatto che al mattino la tv viene vista da casalinghe, pensionati, gente che non lavora e che ha quindi più bisogno di essere aiutata. Non abbiamo un obiettivo, ma non vorrei stare sotto l'8-9% di share».
In studio oltre a cittadini e controparti ci saranno ospiti, tecnici e consulenti. «In più - annuncia Di Gati - ci sarà un Disturbatore. «Una sorta di verificatore di ciò che affermeranno le controparti, muoverà - per così dire - fili tecnologici»