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Elvira Rossi presenta: Carmela in libertà

Creato il 11 maggio 2024 da Gliscrittori
Elvira Rossi presenta: Carmela in libertà

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Elvira Rossi presenta il romanzo storico Carmela in libertà (PubMe - Collana Gli scrittori della Porta Accanto): «Carmela si prepara ad affrontare la vita con l’impegno preso con sé stessa: essere libera. Libera dal pregiudizio, libera dalla morale corrente e protesa ad operare le proprie scelte, respingendo ogni imposizione».

Elvira Rossi nasce a Salerno, dove attualmente risiede. Laureata in Pedagogia ha insegnato Materie Letterarie negli Istituti d’Istruzione Secondaria superiore. Ha partecipato come docente a corsi di formazione sul rapporto tra creatività e multimedialità. Ha tenuto corsi di scrittura creativa e di lingua italiana per gli stranieri. Ha svolto attività sindacale nella Cgil.
Dal 2016 fa parte della Redazione di Cultura al Femminile, Associazione culturale e portale web per cui scrive articoli e recensisce libri di autori famosi ed emergenti. In qualità di relatrice ha partecipato a eventi promossi da Cultura al Femminile su varie tematiche.
Appassionata lettrice di opere classiche e moderne, ha una particolare predilezione per la letteratura palestinese.
Diversi suoi racconti sono stati inseriti in antologie monotematiche, ha vinto premi di narrativa breve e ha pubblicato il libro di poesie Frammenti di luce, edito da Milena Libri nel 2021.

Carmela in libertà

di Elvira Rossi
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Romanzo storico | Narrativa di costume
Copertina flessibile | 146 pagine
ISBN 9791254585634
Cartaceo 11,00€
Ebook 2,99€
SCHEDA DEL LIBRO
Nel cuore della provincia della Avellino degli anni Cinquanta, il destino di Carmela si intreccia con le vicende di un’Italia che cerca di risollevarsi dalle rovine della guerra e sperimenta un nuovo corso politico con l’affermazione della Repubblica.
Costretta a guidare greggi per sostenere la sua famiglia, Carmela è un’adolescente analfabeta che si trova immersa in una società rurale caratterizzata da arretratezza e rapporti di subalternità. Attorno a lei si muovono numerosi personaggi, ognuno con la propria voce che definisce il tessuto sociale e storico dell’epoca.
La storia si trasferisce a Salerno quando, per una serie di circostanze, Carmela entra a servizio dei De Bonis, una famiglia agiata. In questa nuova realtà il divario sociale, evidenziato da scene di estrema povertà e di umanità dolente, si fa più netto e suscita il malcelato ribrezzo della gente perbene.
È qui che emerge in Carmela – acuta osservatrice di un mondo che impara a poco a poco a conoscere – un forte desiderio di libertà, emancipazione e giustizia sociale, determinata a realizzare un’esistenza al di là dei limiti imposti dalla propria e altrui condizione.
Con la prefazione del professore Alberto Granese, già ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Salerno.
«Sì, sono ignorante, non è colpa mia. L’ha voluto mio padre, ma prima ancora l’ha deciso chi non gli ha dato la possibilità di frequentare la scuola. Se la società è ingiusta, non posso fidarmi né delle sue regole né della sua morale. Il passato e il presente non mi convincono. Voglio scegliere da me. Detesto le imposizioni, sarò io a decidere quello che è bene e quello che è male per me. Non so che cosa farò, intanto io non voglio essere né una ragazza seria né una ragazza poco seria. Voglio essere Carmela in libertà. Se qualcuno pensa di impormi qualcosa solo perché sono analfabeta si sbaglia di grosso.»

L'autrice racconta


Buongiorno Elvira, benvenuta nel blog de Gli scrittori della porta accanto. Ci racconti quando è nata l’idea di questo libro, Carmela in libertà?

Grazie per l’accoglienza e l’attenzione riservate al mio romanzo.
Carmela in libertà è un romanzo nato dall’espansione di un racconto, uno dei tanti, ispirati da personaggi femminili degli anni Cinquanta. Privi di un chiaro progetto sono stati dettati dal piacere della scrittura. Nell’ampliamento di uno dei racconti ha concorso l’incoraggiamento di Emma Fenu, amica e scrittrice. Prima di questo romanzo, avevo scritto e pubblicato solo poesie e numerosi racconti. Mi sono messa in gioco e alla fine ho festeggiato la nascita di Carmela in libertà.

Carmela è una giovane pastorella analfabeta ma grande lavoratrice, che lascia il paesino del sud Italia per andare a lavorare in città. Un viaggio che potrebbe rivelarsi un’opportunità per cambiare in meglio la sua sorte, ce ne vuoi parlare?

Carmela è figlia unica di poveri mezzadri di Montoro, provincia di Avellino. Sin dall’infanzia viene addestrata al lavoro e, per forza maggiore, a quattordici anni si troverà a condurre al pascolo un piccolo gregge di capre. Si adatta a un lavoro che di solito veniva svolto da maschi. Non si lamenta né della fatica né della solitudine. In armonia con gli animali, la natura, i bambini, appare sfuggente nei confronti degli adulti.
Il cruccio di Carmela è non avere frequentato neppure la prima elementare. Prova un sottile rancore nei confronti del padre, che riteneva l’istruzione una cosa da maschi, ma la critica più aspra è diretta a una società che non garantiva a tutti gli stessi diritti. L’istruzione viene considerata da Carmela come una difesa dai soprusi, che la povera gente, come lei, è costretta a subire. Per questa ragione, all’analfabetismo totale non vorrà arrendersi.
Soggetta all’autorità genitoriale, grazie all’intervento della madre, sceglierà di andare a servizio presso una famiglia benestante di Salerno. In un ambiente diverso, avrà modo di riflettere sulla propria condizione di “servetta”, priva di tutela e di ogni forma di libertà. Licenziata ingiustamente, ricca di una nuova consapevolezza tornerà a Montoro. Carmela si prepara ad affrontare la vita con l’impegno preso con sé stessa: essere libera. Libera dal pregiudizio, libera dalla morale corrente e protesa ad operare le proprie scelte, respingendo ogni imposizione. Una libertà di pensiero e di coscienza che, se anche andrà a scontrarsi con una cultura arretrata, si dispone alla lotta.

Quale sarà il futuro di Carmela?

Ho preferito lasciare al lettore la facoltà di riscrivere il seguito della sua storia, a me interessava sottolineare il cambiamento avvenuto in Carmela, la sua maturazione interiore, premessa fondamentale per ribellarsi a una mentalità conformista.

Leggendo il libro sono rimasta molto colpita dal vecchio marinaio che omaggia Carmela con un dono particolare. Che significato assume questo gesto e cosa simboleggia?

Criscuolo è lui stesso un simbolo, in quanto vittima di una società impietosa che lo chiama con il cognome della madre-bambina, morta dopo poco la sua nascita. La vita di Criscuolo era stata segnata dall’assenza della madre e da una perenne condanna che lo investiva per essere figlio di N. N, come si scriveva, una volta, sull’atto di nascita. Criscuolo aveva colto nei lineamenti di Carmela una vaga somiglianza con la propria madre, conosciuta solo in fotografia. Un sentimento di commozione, generato dalla sovrapposizione delle due figure femminili, spinge il vecchio marinaio a donare una propria creazione a Carmela.
Il vecchio sente che la vita sta per lasciarlo e affida a Carmela il suo veliero più bello.
Che la vita continui su un veliero dalle ali bianche, simbolo di innocenza e di serenità. Il veliero assume un valore augurale. Esprime l’auspicio di un viaggio tranquillo, che nell’approdo trovi la realizzazione di un sogno. La felicità negata alla madre sia resa alla fanciulla sconosciuta.
Carmela non conosce la storia del vecchio marinario, ma nel suo sguardo turbato legge la sofferenza, intuisce il valore di quel gesto inatteso e custodirà per sempre un oggetto che parla di amore e di sogni.

Carmela in libertà si ispira a una storia vera o è un lavoro di fantasia? Hai dovuto affrontare un lavoro di ricerca e documentazione prima di mettere nero su bianco il tuo romanzo storico?

Carmela in libertà non è una storia vera, ma verosimile. Rari i tratti biografici. I personaggi riflettono il costume di un’epoca, quella dei primi anni Cinquanta che, pur avendo una rilevanza storica, sono un po’ trascurati. Accanto a Carmela, protagonista di una vicenda di evoluzione personale, una coralità di voci disegna il contesto sociale e politico, connotato da una civiltà contadina che, dopo lotte e parziali conquiste finalizzate alla propria emancipazione, perderà una sua centralità a vantaggio di una economia centrata sullo sviluppo industriale e sul consumismo, determinando una rapida urbanizzazione e la distruzione indiscriminata di buona parte del terreno agricolo.
Per la professione svolta, ho una certa conoscenza della storia, quindi non sono partita dal nulla. Ho, però, approfondito alcuni temi che ritornano nel mio romanzo. È ancora oggi, pur avendo posto la parola fine al romanzo, continuo a leggere saggi storici. Ad appassionarmi è soprattutto la storia delle rivolte dei contadini nel Sud Italia.

Come intendi impostare la promozione dei tuoi libri: sei disponibile a impegnarti personalmente in presentazioni presso biblioteche, librerie, centri culturali e assessorati alla cultura, oppure preferisci il web o, tutte le soluzioni possibili purché se ne parli?

Farò alcune presentazioni in presenza, ma per causa di forza maggiore sarò costretta a privilegiare il web per la promozione del mio libro.

Bene, attendiamo di sapere i prossimi appuntamenti con Carmela in libertà, allora. Elvira Rossi che tipo di lettrice è? Preferisce sfogliare le pagine dei libri, annusando il profumo delle pagine, oppure si è lasciata sedurre dalle nuove tecnologie e preferisce gli ebook?

Sono una “lettrice di carta”, amo possedere i libri, sono presenze amiche, anime vive, che da sempre accompagnano le mie giornate. Ogni libro, oltre ad espandere il mio spazio vitale, ha il potere di rendere tracciabili istanti della mia vita, che rischierebbero di smarrirsi nel labirinto della memoria. Non disdegno le nuove tecnologiche, alle quali peraltro faccio ricorso, però non amo né gli ebook né i pdf. Ho una lunga storia di lettrice, ho amato molto presto i libri e continuo su questa strada. Anche quando scrivo resto essenzialmente una lettrice. Sono una lettrice che scrive.

Perché si dovrebbe leggere Carmela in libertà?

Consiglierei “Carmela in libertà” a chi desidera immergersi nell’atmosfera di un’epoca difficile da immaginare che, pur non essendo tanto distante dal nostro tempo, era profondamente diversa nella configurazione del territorio, nello stile di vita, nelle relazioni sociali, nei valori. Credo che mai in una sola generazione si sia consumato un mutamento tanto veloce e radicale quale quello che a partire dal dopoguerra arriva fino ai nostri giorni.
Il mio romanzo è breve, ma presenta una molteplicità di tematiche, alcune delle quali poco frequentate e che il mio libro, non essendo un saggio, tocca con leggerezza, offrendo, però, diversi spunti di riflessione. Se sulla condizione femminile di ieri e di oggi siamo da tempo portati a riflettere, ci interroghiamo poco sulle dinamiche sociali e politiche che hanno indotto una rivoluzione di così vaste proporzioni.
Nella storia di Carmela si colgono molti aspetti comuni ai primi anni Cinquanta: la miseria del dopoguerra, l’arretratezza delle zone rurali, la condizione di subalternità del mondo contadino, il lavoro minorile, il diffuso analfabetismo, la divisione delle classi sociale. La dipendenza femminile dalle figure maschili costituisce solo uno dei tanti aspetti di una società discriminante e con un forte bisogno di giustizia e di emancipazione che, proprio negli anni Quaranta e Cinquanta, si esprime nelle rivolte del mondo contadino, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia.

Elvira Rossi, mi ha fatto molto piacere approfondire meglio la tua conoscenza, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.

Grazie a te, Silvia, per l’opportunità che mi hai concesso nel presentare il mio romanzo. Grazie agli Scrittori della Porta Accanto, per l’accoglienza e per il sostegno alla diffusione del romanzo.


Silvia Pattarini



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