Calcara scrive inoltre di voler rivelare al Santo Padre un segreto di Stato e uno di mafia, quest’ultimo legato al superlatitante Matteo Messina Denaro. Calcara ha una pagina Facebook «Vincenzo Calcara: le mie verità» e un blog sul web.
Calcara, pentito di Castelvetrano scrive “Sua Santita’, desidero rivelarle tre importantissimi segreti, improrogabili e urgenti, che mi spingono a chiederle udienza al piu’ presto, perche’ sono convinto che il nostro incontro deve e puo’ cambiare il corso di certi eventi”. Mentre ricordiamo Emanuela Orlandi, la figlia di un funzionario pontificio scomparsa a Citta’ del Vaticano il 22 giugno 1983, quando aveva quindici anni. Secondo Calcara “La verita’ su questa vicenda e’ stata tenuta nascosta per anni perche’ rivelarla sarebbe stato come aprire una scatola e portare alla luce verita’ cosi’ pensanti da mettere seriamente in crisi un sistema che lega il Vaticano alle altre entita’ deviate”. Da anni Calcara sostiene l’esistenza di 5 entita’ malvagie “che governano ogni aspetto del Paese”: Cosa nostra, ‘ndrangheta, massoneria deviata, servizi segreti deviati e Vaticano deviato. Nello specifico, gli altri due “segreti” riguarderebbero il boss latitante Matteo Messina Denaro, concittadino di Calcara, e “certi meccanismi perversi all’interno dei vertici istituzionali”. I 3 segreti, secondo il collaboratore di giustizia, sarebbero “legati l’uno all’altro, oltre ad alcuni fatti di altissimo livello, che non posso rivelare alle Istituzioni, proprio perche’ allo stato attuale firmerei la mia condanna a morte e il seppellimento definitivo della Verita’ in mio possesso”. Il pentito ammette di non aver riferito tutto alla magistratura. “Le spieghero’ – si legge ancora nella lettera rivolta a Papa Francesco – perche’ e quali tasselli decisivi mancano, affinche’ si abbia la piena conoscenza di mandanti ed esecutori delle peggiori nefandezze che hanno attentato al nostro Paese e gli agguati passati e futuri che certi personaggi sono pronti a realizzare”. (AGI) .