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Emergenza rifiuti, Calabria nel caos

Creato il 14 febbraio 2014 da Makinsud

Dopo qualche mese di quiete, in questi giorni è tornata l’ emergenza rifiuti in Calabria, a causa della chiusura della discarica di Pianopoli il sito in cui si riversano la maggior parte dei rifiuti prodotti in Calabria. L’attesa riapertura della discarica in provincia di Catanzaro, è slittata a data da destinarsi a causa di lavori di messa in sicurezza dopo i danni causati dal maltempo dello scorso 5 Febbraio, provocando una completa paralisi del sistema di raccolta rifiuti.

In tutta la Regione si registrano cassonetti stracolmi e rifiuti a bordo strada, sia nei piccoli centri che nelle città capoluogo, con alcune strade interrotte a causa di cumuli di spazzatura. A Catanzaro, alcuni cittadini frustrati dai disagi provocati dall’ emergenza rifiuti, hanno deciso di mettere in atto una forma di protesta simbolica, spargendo sacchi di spazzatura proprio davanti all’ingresso del palazzo comunale. Cassonetti stracolmi e rifiuti a bordo strada sono il comune denominatore anche a Vibo Valentia, Crotone, Cosenza e Reggio Calabria, dove molti auto-compattatori sono fermi da diversi giorni, lasciando le città nell’emergenza più assoluta.

emergenza rifiuti

Alla luce di tale grave emergenza rifiuti, dunque, come rimediare? La Regione Calabria, ad ogni emergenza rifiuti, valuta la possibilità di aprire nuove discariche o anche di utilizzare quelle già esistenti ma non utilizzate ma, naturalmente, nessuno le vuole nel proprio “giardino di casa”. I cittadini dei Comuni in cui sono già presenti le discariche protestano contro l’ampliamento, mentre gli altri protestano perché non vogliono una discarica nel loro territorio. In tal senso, ad Alli di Catanzaro, i residenti hanno chiesto il blocco dell’ampliamento della discarica, che già negli anni passati ha accolto l’immondizia proveniente da altre Regioni. A Pianopoli, è nato un comitato popolare per protestare contro il quarto ampliamento della discarica e per chiedere un’inversione di tendenza della politica regionale nella gestione dei rifiuti. Infine, nei giorni scorsi, i cittadini di Rossano, Comune dello Jonio cosentino, hanno occupato la statale 106 per protestare contro il possibile utilizzo della discarica sita in contrada Bucita.

Che destino devono avere, allora, questi rifiuti? La loro gestione in Calabria è ormai nel caos e, nonostante oltre dieci anni di gestione commissariale, non si riesce a trovare una soluzione a lungo termine, senza ricadere puntualmente nell’emergenza. L’Assessore Pugliano, prova a rassicurare i cittadini pensando di inviare alcuni rifiuti all’estero e di utilizzare le strutture private di Celico e Scala Coeli, discariche in possesso di tutte le autorizzazioni.

Mentre a livello istituzionale si discute e ci si interroga sulle varie possibili soluzioni, la rabbia e l’indignazione dei cittadini calabresi cresce in maniera proporzionale al numero dei rifiuti che si accumulano lungo le strade, creando disagi e mettendo a rischio il decoro urbano, l’igiene e la salute pubblica.

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