Di frequente i carteggi tra scrittori, filosofi e intellettuali sono ricchi e fecondi di riferimenti biografici, di riflessioni originali o eccentriche, di giudizi frettolosi o pungenti, di indiscrezioni scabrose (che possono anche aiutare a capire le personalità degli autori in esame e come sono nate certe loro opere), ma risultano meno stimolanti per la discussione di questioni teoriche. Non è questo il caso del carteggio tra Karl Löwith e Leo Strauss edito da Carocci con il titolo di Oltre Itaca, la filosofia come emigrazione. Indubbiamente questo carteggio è pieno di riferimenti produttivi al riordinamento di passaggi di grande interesse per la storia della filosofia del Novecento e per la vita dei due autori.
Il tratto distintivo di questo dialogo attraverso la carta è nelle discussioni teoretiche che lo contraddistinguono, discussioni che approfondiscono questioni filosofiche di grande spessore come la “natura”, la “storia” e la “modernità”. Il carteggio tra Karl Löwith e Leo Strauss passa attraverso il Novecento e le sue tragedie senza però tralasciare il carattere “atopico”, quasi “atemporale”, della filosofia, visto che in più occasioni i due autori dialogano, sull’aspirazione dell’uomo alla conoscenza vera, sulla natura della filosofia e quindi sulla risposta da dare alla domanda oracolare su che cosa sia la filosofia.
Ovviamente nello scambio di lettere ci sono anche diversi tratti biografici o personali. Colpisce lo sguardo disincantato, senza illusioni, di due “emigranti” della vita e del pensiero a proposito della storia umana e sulla meschinità della politica. Tutto questo in un aperto confronto sulle storie europee del Novecento e sulle più importanti vicende di storia della cultura contemporanea, con riflessioni che vanno da Georg Simmel ad Hannah Arendt, da Jacob Burckhardt a Benedetto Croce, da Alexandre Koyré a Carl Schmitt, da Wilhelm Dilthey a Karl Jaspers, da Karl Barth a Rudolf Bultmann, da Max Weber a (soprattutto) Martin Heidegger, con i classici Nietzsche, Kierkegaard, Hegel, Kant, Hobbes, Descartes e Maimonide sempre come punto di riferimento. Semplicistica, però, sarebbe un’interpretazione del carteggio tra Lówith e Strauss come un capitolo di storia della cultura. La caratteristica di questo carteggio è, infatti, filosofica, nel duplice senso che, da un lato, discute questioni filosofiche fondamentali, dall’altro presenta due diversi punti di vista dell’attività filosofica, cioè due diverse risposte alla domanda “che cos’è la filosofia?”. E su questo tema è ovviamente determinante, in tutti e due gli autori, l’importanza della lezione di Heidegger e la lettura dei classici greci, innanzitutto di Aristotele.
Leo Strauss, Karl Löwith
Oltre Itaca. La filosofia come emigrazione. Carteggio (1932-1971)
Carocci
collana Saggi
2012