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Emigranti ed immigrati

Da Loredana V. @lorysmart

La parola chiave è “Limite”

Quanto clandestini siamo in grado di accogliere fornendo loro la possibilità di una vita decente? C’è un limite a tutto.

Il nostro è stato un popolo di emigranti, vero, ma i nostri nonni e bisnonni andavano in paesi in crescita, che abbisognavano di nuove strutture, con mercati in piena espansione, non certo in nazioni dove la disoccupazione supera il 12% (dati di aprile 2015 http://www.istat.it/it/archivio/disoccupati ).

Avevano tutti i documenti in regola, una piccola riserva di denaro per fare fronte alle prime necessità in terra straniera, dovevano dimostrare di avere un alloggio, partivano su treni o bastimenti con biglietti regolarmente acquistati, erano sottoposti a minuziosi esami preventivi se sbarcavano ad Ellis Island, che a volte duravano settimane, oppure giungevano per chiamata in Belgio e Germania per lavorare nelle miniere di carbone.

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Marcinelle-Miniera

Non esigevano case, non elemosinavano, non chiedevano soldi, cibo, vestiario. Non pretendevano di cambiare usi e costumi di chi li ospitava: creavano i loro quartieri (a volte veri e propri ghetti), per ritrovarsi tra di loro. Qualcuno delinqueva, come succede in tutte le nazioni, e per questo veniva severamente punito, ma la maggior parte lavorava duramente, per costruire un futuro per i propri figli. Ed accettavano le difficoltà iniziali con pazienza ed umiltà, sperando in un domani migliore.

Adesso l’emigrazione riguarda più che altro i nostri giovani che qui non hanno sbocchi lavorativi (e dovrebbero averne qui in Italia gli extracomunitari?) che si recano in nazioni dove la libera iniziativa ed il merito non vengono tarpati da uno stato inetto, esoso e rapace.

Uno stato che per una distorta visione delle parole altruismo e generosità depreda la maggior parte dei propri abitanti arricchendo una casta di sporchi affaristi, uno stato che prima accoglie i “disperati” (anche se moltissimi non lo sono), per poi fregarsene altamente. Dà loro un’accoglienza iniziale, sopporta le loro angherie ed i loro ricatti (il cibo non è di nostro gradimento, il posto dove ci mettete è troppo distante dai centri abitati, non vogliamo schede telefoniche ma denaro…così  devastano i centri di accoglienza, bruciando materassi etc etc),

La situazione dopo l'incendio provocato da migranti esasperati che ha distrutto oggi, 20 settembre 2011, a Lampedusa, le tre palazzine del Centro di contrada Imbriacola provocando una decina di intossicati, anche tra vigili del fuoco e forze dell'ordine. ANSA/ US SAVE THE CHILDREN

La situazione dopo l’incendio provocato da migranti esasperati che ha distrutto oggi, 20 settembre 2011, a Lampedusa, le tre palazzine del Centro di contrada Imbriacola provocando una decina di intossicati, anche tra vigili del fuoco e forze dell’ordine. ANSA/ US SAVE THE CHILDREN

poi li lascia sfuggire dai centri di accoglienza e se ne disinteressa. Se delinquono, poco dopo sono rilasciati perché le carceri sono sovraffollate. Ogni tanto qualche episodio particolarmente grave ed efferato scuote l’opinione pubblica, poi tutto ritorna nel dimenticatoio..e noi affondiamo sempre più nella melma (eufemismo) ogni giorno che passa.


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