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Emiliana De Vico - Premio La vie en Rose

Creato il 20 marzo 2013 da Junerossblog
Emiliana De Vico - Premio La vie en RoseIl 16 marzo, durante La vie en Rose, e' stata premiata ufficialmente il racconto vincitore della terza edizione del Premio letterario La vie en Rose: Indaco di Emiliana De Vico
E' possibile acquistare il racconto dal sito Lulu: LINK
Cerchiamo di conoscere meglio la vincitrice del premio letterario La Vie En Rose.
Intervista a cura di Libera 
- Chi è Emiliana?
Sono moglie e madre di due bambini. Laureata in Scienze sociali lavoro presso i Servizi sociali di zona. Sono una normalissima persona in perenne ricerca di un momento di quiete per poter leggere.
- Com’è il tuo rapporto con lo scrivere? Come hai cominciato e che passi hai fatto in seguito?
La scrittura sta diventando una piacevole dipendenza. Acquista, sempre più, carattere di esigenza. Devo confessare che ho racimolato il coraggio di scrivere da troppo poco tempo per avere una idea ben precisa di me e delle mie capacità. Ho iniziato per gioco, per caso, senza neanche sapere perché e ho continuato. Col tempo, ho sentito l’esigenza di approfondire e conoscere modi e metodi della scrittura e ho frequentato un corso con Franco Forte. Questa esperienza mi ha cambiato la vita, nel senso che ora sono consapevole delle numerose lacune che mi porto dietro come una zavorra e di quello che ancora devo apprendere. Oggi so che la scrittura è una strada in salita per me.
Emiliana De Vico - Premio La vie en Rose- Come hai saputo del premio?
Gironzolando tra i forum di romance ho visto il concorso. Ho capito dai video, dalle foto e dalle recensioni delle passate edizioni che è un importante, seppur giovane, punto di incontro tra chi scrive e chi legge il buon romance. 
- Come ti rapporti al mondo del romance?
Il romance è il mio completamento naturale. Nell’età adolescenziale soddisfaceva la curiosità di scoprire l’amore romantico; nell’età adulta ha acquisito un’altra valenza. Mi permette di evadere, di vivere l’evoluzione in positivo di una storia, mi regala la certezza di un lieto fine, che di questi tempi non guasta. Soprattutto, occupandomi della popolazione problematica, compensa le brutture che incontro sul lavoro. Su di me ha un potere “terapeutico”.
- Ci racconti la trama in poche righe?
È l’incontro/scontro tra l’anima travagliata di Bran e l’aura indaco di Camelia. Solo la forza pura e il sentimento autentico della protagonista riescono a fare breccia nella barriera che lui tiene alzata contro il mondo. Camelia ha la capacità di fargli sentire l’urgenza di vivere un rapporto vero, paritetico, che nulla ha a che fare con le violenze che Bran ha vissuto e osservato durante l’infanzia. E anche se il protagonista non sa come avvicinarsi all’aura che si irradia da Cam non può che subire la sua vicinanza, sperando che il contatto con la sua pelle non finisca mai.  
- Sei anche nella 365 SDA, a quale altri concorsi hai partecipato.
Il mio racconto è al 22 marzo. Altri piccoli elaborati sono stati selezionati dalla Delos (Speciale Scienze Fiction, il Magazzino dei Mondi 2 e il contest relativo al “Segno dell’untore”). Ho partecipato, inoltre, all’ultimo Premio Writers Magazine. 
- Una scrittrice ecclettica. Secondo te quali limiti ha un romanzo d’amore?
Se c’è un limitazione non è del genere ma dei preconcetti che riguardano il romance. I luoghi comuni sulle lettrici rosa sono una cattiva pubblicità più che una reale classificazione di serie B. E i dati delle vendite mi danno ampiamente ragione. Come in tutte le situazioni si trovano romance ben strutturati e altri meno organici, ma è un problema di selezione e non di genere. In questi ultimi anni c’è una declinazione del romance in tanti sottogeneri che non so neanche classificarli, ma che soddisfano le esigenze più disparate. 
- Progetti imminenti?
A luglio uscirà un mio primo romance di ambientazione storica “Seta e velcro” edito da Aliberti editore.
- E quelli futuri?
Ancora nulla di certo ma mi piacerebbe scrivere una storia con personaggi dall’aura cristallo.

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