Lezioni spirituali per giovani fumettari
Direttamente dalle pagine di Mega 173 vi propongo questa breve chiacchierata con Emiliano Mammucari; l'autore romano, non pago di essere uno tra i più interessanti talenti al lavoro per la Sergio Bonelli Editore, ha recentemente esordito, con profitto, nelle vesti di saggista con il libro Lezioni spirituali per giovani fumettari. Ed è proprio il suo esordio come scrittore il fulcro della chiacchierata che mi accingo a proporvi.
Molti tra i nostri lettori conosceranno di certo Emiliano Mammucari, uno dei disegnatori più promettenti tra quelli al lavoro per la Sergio Bonelli Editore già resosi protagonista per il suo contributo a serie come Napoleone, Jan Dix e Caravan. Forse, però, in pochi sono a conoscenza del fatto che Emiliano ha recentemente esordito anche nelle vesti di scrittore e saggista… Ciao Emiliano, benvenuto su Comix Factory. Che ne dici di raccontarci come è nata l’idea per questa nuova sfida?
Sono un disegnatore appassionato dei meccanismi editoriali, e mi incuriosisce tutta la “filiera”: grafica, stampa, edizione e distribuzione. Limitarsi a scrivere (o disegnare) un fumetto, senza poi vederlo diventare qualcosa di fisico, significa perdersi metà del divertimento. Ho iniziato presto ad occuparmi di editoria. Da ragazzino, lavorando in Comic Art, ho imparato a usare le reprocamere, gli scanner a cilindro, ad andare in tipografia. Poi ho fondato una casa editrice, la Montego, dove sono venuto a contatto con tutte cose come la promozione, la distribuzione, il rapporto con i librai. Ora che sono in Bonelli e sto realizzando una serie creata da me (in coppia con Roberto Recchioni), sto imparando quanto è infinitamente più complesso realizzare qualcosa di mainstream: arrivare a parlare con 5.000 lettori è facile. Entrare in casa di 50.000 persone al mese è tutto un altro paio di maniche. Ho un blog dove ogni tanto parlo di editoria. Tempo fa scrissi un pezzo che prendeva spunto da una situazione accaduta realmente: uno di questi nuovi sedicenti “piccoli editori” telefona a un mio amico per sapere se conosceva qualcuno disposto a lavorare gratis. Come se fosse una cosa normale. Torno a casa e scrivo un post per esortare i ragazzi a evitare certe trappole, e ad autoprodursi, se necessario. A fare qualcosa di cui andare orgogliosi. Quel post ha auto un certo successo in rete e la casa editrice Effequ mi ha chiesto di farne un libro. Eccolo qui.
Il tuo saggio, pubblicato dalle edizioni Effequ è intitolato “LEZIONI SPIRITUALI PER GIOVANI FUMETTARI”, si tratta di un manuale per chi vuole fare del fumetto un mestiere. Un proposito un po’ impegnativo non trovi?
Il titolo è ironico, naturalmente, e richiama “Lezioni spirituali per giovani samurai” di Yukio Mishima. Non sono uno che si prende molto sul serio. Però ho cercato di trasmettere il concetto che il “fumettaro” (come amava definirsi Hugo Pratt) è un mestiere che prevede una certa disciplina: come nel Bushidō, il codice dei samurai, bisogna che il pensiero diventi azione. A parole sono tutti bravissimi ma la pratica è un’altra cosa.
Scherzi a parte… fare del fumetto il proprio mestiere è una aspirazioni di moltissimi giovani. Cosa ti proponi di spiegar loro per “spianargli” la strada in questo mondo cui, tutto sommato, non è cosi facile accedere?
Il libro nasce come raccolta di una serie di lezioni che tengo nella scuola di fumetto dove insegno, e cerca di rispondere alle domande più frequenti poste dai ragazzi. In realtà non è che sia così difficile iniziare a fare fumetti: è che la maggior parte dei ragazzi conosce poco o niente delle regole dell’editoria. Se non sai come proporti, o cosa proporre a chi, è un problema. Una volta certe cose si imparavano “a bottega”. Ora che gli studi non esistono più, bisogna sapersi guardare intorno.
In quante fasi hai suddiviso il percorso di accesso al mondo del fumetto?
Tre fasi. La prima riguarda l’imparare: i modi per arrivare il prima possibile a livello di pubblicazione, cercando di evitare i vicoli ciechi che a volte tengono nel “limbo” disegnatori che sono bravi a disegnare , ma che per i motivi più disparati non riescono a passare al professionismo.La seconda fase è quella del proporsi: prendere il materiale e pubblicare. È difficile iniziare perché gli editori grandi difficilmente puntano su esordienti, e di case editrici piccole dove farsi le ossa non ce n’è molte. Bisogna autoprodursi, se necessario. L’autoproduzione è cambiata tantissimo rispetto a qualche anno fa. Si è organizzata, è diventata adulta. La terza parte del libro è un’analisi dei mercati visti “dal di dentro”, con l’ottica di un professionista che deve sapersi orientare nel nuovo mercato globale.
Quanto è difficile oggi fare del fumetto il proprio pane quotidiano? Come sono cambiati i tempi rispetto a quando, oltre dieci anni fa, hai mosso i primi passi?
L’editoria è cambiata molto. E’ diventata più complessa, perché il livello tecnico è sempre più alto. Anche le produzioni più piccole devono avere qualità impensabili un decennio fa. Dall’altro lato però tutto nasce dal fatto che il computer ha facilitato enormemente il processo di realizzazione. Se vogliamo, la differenza ora la fanno fantasia e creatività. E personalità: gli spazi ci sono, basta andare a prenderseli.
Il web è uno strumento che rende più agevole il cammino verso il professionismo o rischia solo di far aumentare le illusioni e non sviluppa, nella maggior parte dei casi, una professionalità?
E’ vero. Ti fa perdere di vista il punto d’arrivo reale del mestiere del fumettaro: pubblicare. Arrivare nelle case della gente. E camparci, anche. Non basta avere un profilo DeviantArt e postare qualche disegno per considerarsi un professionista.
Come fumettista, a cosa stai lavorando attualmente?
Come accennavo prima, sto realizzando una miniserie di dodici numeri per Sergio Bonelli editore. E’ una storia di fantascienza bellica, e sarà la prima serie Bonelli interamente a colori. Siamo in fase di realizzazione, spero di poterne parlare al più presto!
Sul suo blog (http://zulapazu.blogspot.com/) Emiliano sta pubblicando alcuni brani, decisamente interessanti, che per le più differenti ragioni non hanno trovato spazio sul libro. Si tratta di veri e propri contenuti speciali che vi invito a leggere. Se siete, invece, interessati a comprare Lezioni spirituali per giovani fumettari ma non sapete dove trovarlo, rivolgetevi a me scrivendomi all'indirizzo [email protected]