Una volta scrive che l’ha presa “da uno dei racconti del suo libro La caduta” (Avvenire, 29.8.2002) e un’altra che l’ha “tratta dal romanzo La caduta” (Parola & parole, 2.12.2011). Passi che La caduta non sia né una raccolta di racconti, né un romanzo, ma Sua Eminenza ha poi letto il récit di Albert Camus? E come l’ha letto? La citazione che piglia a occasione per le sue due riflessioni sul martirio, che poi sono l’una la scopiazzatura dell’altra, è riportata in entrambi i casi come segue: “Martiri, amici miei, dovete scegliere fra essere dimenticati, scherniti o ridotti a strumenti. Quanto a essere capiti: questo mai”. Il fatto è Albert Camus scrive: 
“Mariti”, non “martiri”: lei cita a cazzo di cane, Eminenza. Dovesse diventare papa, c’è da divertirsi. Io tifo per lei.






