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“Emotivi anonimi”: commedia natalizia d’incredibile scioglievolezza

Creato il 28 dicembre 2011 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

“Emotivi anonimi”: commedia natalizia d’incredibile scioglievolezza

Distribuito in Italia dalla lungimirante Lucky Red, Emotivi anonimi di Jean-Pierre Amèris è la vera commedia di questo Natale 2011. Oltre i cinepanettoni andati a male di Neri Parenti e Leonardo Pieraccioni c’è la dolcissima love story tra Jean-Renè (Benoit Poelvoorde) e Angelique (Isabelle Carrè), due impacciati ed emotivi cronici che troveranno nell’amore la loro terapia (d’urto). Due microcosmi costretti dal Destino ad uscire dalla propria campana di vetro per aprirsi al denso sapore dei sentimenti. Il tutto in una fabbrica di cioccolato da rilanciare sul mercato proprio come le loro due vite.

Una commedia deliziosa, brillante, sorprendente, come solo i francesi sanno fare. Esilarante con intelligenza, a partire dal titolo. Ci si ritrova in circolo per denunciare la propria dipendenza, non dall’alcol o dalla droga, ma dall’emotività. Un sentimento che, giunti ai titoli di coda, si trasforma da difetto in pregio, da condanna a dono, da malattia a indice di ottima salute (spirituale).

La sceneggiatura è un crescendo, romantico e ragionato, di battute e piccoli spunti di riflessione. Amèris ha compreso bene il concetto di tempo comico e diletta il pubblico con continue stoccate d’umorismo e sagacia. E si affida ad una coppia di attori protagonisti in stato di grazia. Benoit Poelvoorde è il Jim Carrey francese, dotato di una mimica facciale misurata ed esagerata allo stesso tempo. Nasocchio pronunciato, occhio da triglia fresca, sopracciglio elevato in segno di stupore. Naturalismo e teatralità si mescolano fino a strapparci fugaci e proibiti applausi a scena aperta. Al suo fianco Isabelle Carrè, che scioglie anche il cuore più ghiacciato con quei suoi occhioni manga e il sorriso dolce e imbarazzato. Paura, spensieratezza, determinazione scorrono nel suo sguardo teso e innamorato con estrema leggiadria.

Nei colori, in alcuni ritmi comici e nella sequenza musicale con Angelique nel “tunnel dello shopping” ritorna l’insegnamento del Francois Ozon di Potiche e Otto donne e un mistero. Allo stesso modo la scena della cena “col pendolare” al bagno ricorda molto quella en travesti di Robin Williams in Mrs Doubtfire di Chris Columbus.

Insomma, una commedia imperdibile, per tutta la famiglia (nonni compresi!), fatta di risate e respironi  liberatori di tensione emotiva, dotata di sofisticato acume e humor prorompente. Pur essendo perfetta per il Natale, e non per la Pasqua, è cioccolatosa, pregna di “incredibile scioglievolezza”.



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