Mi scrivono le mie alunne dell’anno scorso; ci hanno provato con il contatto Facebook pur non essendo ‘in amicizia’. Mai avrei pensato di mancare loro così tanto; e mai avrei pensato che mi potessero mancare così…
Il nuovo professore spiega in modo difficile- mi dicono; il nuovo professore non ci ascolta se chiediamo di rispiegare; e mi chiedono scusa se mi hanno disturbato… Profe perchè ci ha abbandonato? (quasi evangelico, no?)
Mi sono sentita come la nonnina buona delle favole, quella che dispensa sempre buoni consigli a mo’ di ‘posta del cuore’; e nonostante io non condivida il modo di insegnare del loro professore (un calar dall’alto parole e paroloni che non è in-segnare, in-dicare…) ho spiegato loro che la fatica porterà buoni frutti alla fine e che non devono demordere; che anch’io sto faticando nella nuova scuola ma che sono convinta che se non demorderò ce la farò… E ho spiegato loro che non le ho abbandonate, ma che le cose nel mondo degli adulti sono un po’ più complicate di quanto i loro occhi possano vedere. Beati occhi, ancora un po’ bambini nonostante quel filo di rimmel…
Sì, sono molto emozionata; non lo considero come un ‘raccogliere’ ciò che ho seminato; lo considero un onore: essere entrata nei loro piccoli palpitanti cuori.