Magazine Cinema

Emozioni Silenziose sul volto di Toni Servillo

Creato il 13 marzo 2011 da Dylandave

Emozioni Silenziose sul volto di Toni Servillo

- Gorbaciof – 2010 - ♥♥ -

di

Stefano Incerti

Sembra un esperimento il settimo film di Stefano Incerti, un tentativo di codificare una storia attraverso una telecamera che tallona il suo protagonista e una carestia di dialoghi. E al resto ci pensa da solo Toni Servillo che con il suo singolare modo di camminare e la sua espressività del volto (seppur truccatissimo) riesce a creare, praticamente dal nulla, un personaggio che incarna in sè la maschera della ribellione napoletana di chi vive in un quartiere dominato dagli immigrati orientali e dalla corruzione messa in atto dai malavitosi della zona.  Il punto è che guardando Gorbaciof è spontaneo chiedersi se ci sia qualcos’ altro di originale in questo film oltre alla ormai nota bravura del suo attore principale. Perchè ormai credo tutti sanno quanto l’ attore napoletano sia abile nel caratterizzare i suoi personaggi e nel riempirli di personalità ed espressività anche se ricoperto da una maschera di trucco. Ce lo ha mostrato ne Il Divo, ne Le Conseguenze dell’ Amore e poi in Gomorra e quindi che bisogno c’ era di darcene anche questa volta una dimostrazione con l’ aggravante però che questa volta la trama di sfondo è solo un insieme di clichè sulla realtà di ghetto di Napoli? Certo la parvenza d’ autore c’è e si sente nella scelta minimalista del regista e nel suo voler concedere poco spazio alle parole, ma basta poco per rendersi conto che senza Toni Servillo tutti gli altri attori sembrano essere messi lì in posa come fossero dei manichini pronti solo ad agire come se fossero poco più che comparse (la giovane Mi Yang spesso si dimentica anche di non guardare in camera). Ma un film raramente funziona in pieno senza attori e ruoli comprimari, o soprattutto senza una valida sceneggiatura che ci spieghi il perchè di tanti dei movimenti e delle scelte che il suo protagonista compie durante il film. E a poco serve la silenziosa storia d’ amore con la cameriera cinese che vorrebbe emozionare lo spettatore con vorticosi movimenti di macchina e sottofondi musicali. Appaiono poco più di un’ esercizio di stile perchè ben presto ci si può accorgere dei notevoli buchi di caratterizzazione sui personaggi. Si lascia solo intravedere quella tenerezza dell’ animo umano che Incerti vorrebbe comunicare, ma tutto questo accade solamente grazie al suo attore protagonista. Nel finale nulla può l’ amarezza espressa da un’ impossibilità di fondo di redenzione. Come poco o nulla può la citazione di Tarantiniana memoria (Pulp Fiction) che il regista sfrutta per far morire il suo mattatore. Un freddo colpo inaspettato che spegne lentamente le luci sull’ immagine di un cielo che ci risparmia almeno la vista di un aereo. Sarebbe stato decisamente troppo scontato in quel caso.

Emozioni Silenziose sul volto di Toni Servillo

( Una delle lunghe ed evocative camminate di Servillo)
Emozioni Silenziose sul volto di Toni Servillo
 (Amore Silenzioso con sguardo in camera)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :