La sfilata autunno-inverno 2013-2014 l’ho seguita in streaming dal tablet. Cause di forza maggiore mi hanno impedito di essere lì: non sono stata accreditata (per ragioni che stento a capire visti alcuni personaggi e soprattutto altre blogger invece presenti). Nonostante il pizzico di delusione davanti a Re Giorgio si china la testa e dunque tablet sulle ginocchia e via. Mi sono emozionata a fissare lo schermo, figuriamoci cosa mi sarebbe successo ad essere lì di persona.
Il fatto è che le collezioni Emporio Armani, così come quelle di Giorgio Armani, riescono sempre a far sognare e trattenersi dallo scrivere è pressoché impossibile, soprattutto nel momento in cui vedi come prima uscita tre modelle insieme solcare la passerella con un sorriso. (Quando capita di vedere delle modelle sorridere in sfilata?)
Sullo sfondo della passerella la parola Kajal, a ricordare a tutti noi un’ispirazione al mondo del make up e ad una commistione tra idee stilistiche provenienti dall’oriente e tratti tipici della moda occidentale. La sfilata Emporio Armani di primo impatto mi ha in realtà fatto pensare alle Flapper, quelle fantastiche donne degli anni ’20 che rivoluzionarono il concetto di femminilità. Saranno stati i copricapi onnipresenti a farmi fare questa associazione, sarà stata quell’eleganza sobria ed estrosa al contempo, fatta di giochi di sovrapposizioni di tessuti e forme. Pantaloni dal taglio classico o alla caviglia in vari tessuti (notevoli i completi in seta stampata), cappotti anch’essi classici resi particolari da cinture, spille e le scarpe. Pochissimi tacchi e una predilezione per la scarpa maschile, declinata in mocassini con decori gioiello e stringate con stampe floreali. La palette colori è piuttosto ampia, oltre ai classici grigi e neri dell’inverno, troviamo anche punte di glacè, di giallo, di verde, di prugna, glicine e azzurro, che smorzano decisamente gli outfit e accentuano la femminilità decisa e autoconsapevole della donna Emporio Armani.
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