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Ender's game racchiude in sè un po' tutti quegli stereotipi di cui si sta nutrendo il cinema hollywoodiano da Harry Potter in avanti: bambini protagonisti ma non troppo bambini, il target è presumibilmente adolescenziale, una storia che racchiuda in sè il percorso di formazione del protagonista magari immergendolo in scenari alternativi, magici o futuribili, un po' di supereroismo con annessi superproblemi come Spiderman docet, la classica storia di amoruccio adolescenziale molto sfumato in cui un lui simaptizza con una lei ( e guardacaso nella scuola in cui va Ender c'è solo una ragazza e da quando lui arriva costei sbatte gli occhioni solo per lui anche se per contrappunto le hanno voluto dare caratteristiche un po' da maschiaccio), una battaglia finale in cui il nostro riporterà una vittoria schiacciante, come Hollywood prescrive e poi anche se è una vittoria di Pirro ( chi vedrà il film saprà, non voglio spoilerare) alla fine chissenefrega, in una nazione armata fino ai denti e giustizialista come gli Stati Uniti, questi sono danni collaterali che ci possono stare.
Ender's game è un po' tutto questo: un po' Harry Potter, un po' Wargames e un po' Ufficiale gentiluomo.
Tre perfetti esponenti di cinema a stelle e strisce che premiano il genio, l'iniziativa privata e che descrivono un rude , si fa per dire, addestramento militare ( in senso lato, in fondo anche l'addestramento del maghetto in quel di Hogvarts è militaresco) che serve per riuscire a essere migliore del presunto nemico.
Alla fine è un giochino anche divertente ma assolutamente prevedibile e infarcito , come dicevamo prima, di tutti quegli stereotipi che non permettono di elevarlo a qualcosa di più, troppo deteriore la scrittura cinematografica per averne una considerazione maggiore.
Se le pagine scritte potevano covare una certa ambizione , il film è tutto fuorchè ambizioso: un compitino confezionato in modo discreto ma anonimo, visivamente meno impressionante di tanti altri sci fi visti ultimamente ( e fa mistero quel budget di 110 milioni di dollari che sinceramente non ha dato i suoi frutti, visivamente parlando, gli effetti hanno un bell'aspetto ma non riempiono esattamente gli occhi di meraviglia), un andamento rettilineo prevedibile sin dalla prima sequenza.
Si vede subito che Ender Wiggin è un predestinato e che sarà lui a far riecheggiare il nome del glorioso Mazer Rackham. Leggermente oscure sono le modalità in cui viene fuori la sua genialità ( in realtà del gioco e della strategia dell'"ultima simulazione" a mio parere si capisce ben poco ), mentre i suoi sensi di colpa fanno a spintoni per uscire fin dall'incontro con Bonzo, una specie di nano da circo con una presunzione tale che vien voglia di tappargli la bocca a suon di ceffoni.
Buono il cast con i giovani meglio degli anziani: convince parecchio Asa Butterfield mentre Harrison Ford ormai è diventato una statua di sale di espressività pari quasi allo zero e vogliamo poi parlare di un Ben Kingsley con il volto tutto tatuato perchè mezzo maori?
Ender's game complessivamente è un film discontinuo con alcune belle sezioni ( l'inizio e l'addestramento militare, decisamente le parti migliori del film) e cadute di ritmo ( il ritorno sulla Terra uccide quanto di buono fatto vedere fino ad allora ).
Il finale sarebbe anche bello se non fosse appesantito da un controfinale posticcio e retorico fino all'inverosimile.
Necessariamente incompleto perchè è tratto solo del primo dei romanzi riguardanti le vicende di Ender ( originariamente era in progetto una trilogia).
Ma visto che il successo non è arrivato nelle dimensioni volute adesso il futuro cinematografico della saga di Ender è tutto un punto interrogativo.
E forse non è un gran male....
( VOTO : 5,5 / 10 )
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