Enel Green Power sbarcherà in Borsa ad un prezzo compreso tra 1,8 e 2,1 euro per azione. Il prezzo è stato deciso dal management del colosso elettrico e le banche del consorzio, che hanno valorizzato la società attiva nel business delle energie rinnovabili 9-10,5 miliardi di euro, pari ad un minimo non vincolante di 1,8 euro per azione e ad un massimo vincolante di 2,1 euro per azione. La forchetta di prezzo è stata stabilita per la raccolta delle manifestazioni d’interesse da parte degli investitori istituzionali nell’ambito dell’offerta di vendita di azioni Green Power finalizzata alla quotazione sulla Borsa di Milano e sulla piazza finanziaria di Madrid.
Lunedì partirà ufficialmente l’offerta iniziale d’acquisto, mentre lo sbarco a Piazza Affari dovrebbe partire il prossimo 4 novembre. Il lotto minimo per gli investitori retail è pari a 2.000 azioni, che corrispondono ad un investimento di circa 4 mila euro. Inoltre, gli azionisti che manterranno i titoli in portafoglio per almeno 12 mesi otterranno una bonus share: ovvero una nuova azione per ogni 20 possedute. Ieri l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, ha dichiarato che Green Power adotterà una politica di dividendi generosi con un “payout del 30%”. Piero Gnudi, presidente della società romana, ha poi confermato che sul mercato sarà venduto al massimo il 33% di Enel Green Power.
Green Power è una società atipica rispetto ai principali competitor europei attivi nelle rinnovabili: Iberdrola, Edf Energies Nouvelles e Edp hanno un’esposizione verso il business eolico pari a circa il 90%. In sostanza, dipendono maggiormente dai sussidi pubblici elargiti dai Governi. Green Power, invece, mostra la migliore diversificazione di business: la società produce energia per il 57% da impianti idroelettrici e geotermici, mentre l’eolico pesa per il 41%.
Tornando alla quotazione, il prezzo finale a cui verranno collocate le azioni di Enel Green Power, che non potrà essere superiore a 2,1 euro, sarà determinato da Enel sentiti i global coordinator e i joint bookrunner al termine del periodo di offerta tenendo conto delle condizioni dei mercati finanziari in Italia e all’estero, della quantità e qualità delle manifestazioni di interesse ricevute dagli investitori istituzionali, nonché della quantità della domanda ricevuta nell’ambito dell’offerta pubblica.
Dott Fabio Troglia
fabio.troglia@gmail.com
www.lamiaeconomia.com
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