C’è l’energia eolica prodotta dai grandi impianti che, secondo alcuni, avrebbero un impatto negativo sul paesaggio, e c’è l’energia eolica urbana, di prossimità , che ben si adatta ai tetti degli edifici. Al mulino a vento Revolutionair , realizzato da Philippe Starck per Pramac, si aggiunge Wind Tulip dell’azienda israeliana Leviathan Energy.
Anche questa turbina è silenziosa, con un impatto ambientale  vicino allo zero. I petali del tulipano sono due pale che ruotano intorno a un asse verticale. È in grado di produrre elettricità anche se il vento è debole (meno di sei chilometri orari), con una potenza che varia da 2 kW a 5 kW (dipende, ovviamente, dalla velocità del vento).
L’impianto è alto 4,2 metri e largo 2,5 e pesa appena 350 kg. Il diametro delle pale è 2,75 metri. Secondo il costruttore, le dimensioni ridotte e l’assenza di vibrazioni lo rendono adatto ai tetti degli edifici.
Per l’installazione bastano due uomini, senza gru. La forma originale riduce l’impatto ambientale da vari punti di vista: “Wind Tulip è esteticamente gradevole e non presenta alcun pericolo per le persone né per gli uccelli”, dice Daniel Farb, fondatore e presidente della Leviathan.
I primi prototipi sono stati installati nella città di Dimona (Sud di Israele), ma la società sta ora lanciando il prodotto all’estero, e in particolare negli Stati Uniti, giudicato attualmente il mercato più promettente per questo tipo di impianti. La turbina ha vita lunga, circa vent’anni, e l’investimento si ripaga in pochi anni.
Basterebbero pochi tulipani su ogni tetto per rendere gli edifici autosufficienti, dal punto di vista energetico.
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