Per produrre energia pulita, alcuni ricercatori di Hong Kong hanno creato una microturbina idroelettrica che puo' essere installata nei tubi d'acqua sotterranei delle citta'
Produrre energia pulita sfruttando la corrente dei tubi d’acqua che passa sotto le città. Stiamo parlando di una rivoluzionaria microturbina sviluppata recentemente da un gruppo di ricercatori di Honk Hong del ‘PolyU’s Department of Building Services Engineering and the Water Supplies Department (WSD)’, in grado ricavare energia elettrica dai complessi reticoli sotterranei di un centro urbano.
Per produrre energia pulita dal patrimonio idrico di una città, il team di ricerca ha creato, in particolare, uno speciale dispositivo idroelettrico ad alta efficienza talmente piccolo da essere installato in un tubo di un metro di diametro e capace di generare da solo, (al passaggio dell’acqua), un quantitativo di elettricità sufficiente per alimentare quattro lampadine.
L'energia pulita del patrimonio idrico urbano, verrebbe quindi sfruttata grazie ad una microturbina di 8 pale che, una volta immersa nell’acqua corrente del reticolo sotterraneo, sarebbe in grado di trasformare una parte della pressione residua del tubo in elettricità utile (attraverso rotazione delle stesse pale), da accumulare attraverso il collegamento diretto ad piccolissimo generatore esterno. Stando a quanto assicurato dagli stessi scienziati della ‘WSD’, l’innovativo design della microturbina non comprometterebbe, tra l’altro, le possibilità di approvvigionamento idrico proveniente dai tubi sotterranei dell’acqua, visto che il dispositivo recupererebbe soltanto una minima frazione di energia cinetica generata dalla pressione dei reticoli (non riducendo quindi, in modo significativo, le ‘prestazioni’ idrauliche delle condutture).
Per produrre energia pulita dai tubi d’acqua in città, il gruppo di ricercatori è già passato dal progetto su carta ai test reali, presso pozzi sotterranei e ambienti esterni di Hong Kong. Secondo le previsioni, una volta a regime, le microturbine ‘intubate’ dovrebbero permettere alla città asiatica di risparmiare fino 700 kWh di elettricità e di ridurre le emissioni di CO2 di 560 kg l’anno. Uno scenario questo, che una volta concretizzato, potrebbe portare anche molti altri Paesi del mondo (tra cui l’Italia), ad adottare tale tipo di tecnologia.
(Matteo Ludovisi)
28-09-2013