Per trasformare l'acqua del mare in carburante per le navi, la US Navy vuole utilizzare una speciale tecnologia capace di convertire la CO2 e l'idrogeno contenuti nell'oceano in combustibile liquido
Trasformare l'acqua del mare in carburante per le navi. E' questo, in sintesi, l'ambizioso progetto della 'US Navy' (la Marina militare americana), che ha pensato di creare uno speciale mix di anidride carbonica e gas idrogeno estratto dall'acqua di mare, per realizzare una sorta di carburante in grado di rifornire le navi. Si tratta, ovviamente, di un progetto orientato principalmente al rifornimento di navi da guerra (che di per sé non è esaltante), anche se non si esclude la possibilità di estendere questa eventuale forma di 'approvvigionamento sostenibile' ad altri tipi di imbarcazioni, diminuendo drasticamente i rischi di sversamento in mare aperto delle petroliere.
Per trasformare l'acqua del mare in carburante per le navi, la 'US Navy' ha messo a punto, nello specifico, una tecnologia sperimentale (uno speciale 'trasformatore catalitico') capace di catturare in modo simultaneo la CO2 e l'idrogeno contenuti nell'oceano, facendone un combustibile liquido.
Il carburante ottenuto finora, avrebbe delle caratteristiche simili al cherosene convenzionale, (tra cui anche l'odore) e, secondo i ricercatori, potrebbe già essere usato con i motori di alcune navi e aerei attualmente in commercio.
Il nuovo carburante per adesso è prodotto in piccole quantità e solo in laboratorio, ma si mira a produrre scorte di combustibile direttamente in mare, riducendo gli oneri dei trasporti e rafforzando la sicurezza ambientale.
Per ora gli studiosi 'US Navy' hanno dimostrato la fattibilità del progetto facendo volare con questo nuovo tipo di carburante un aeromodello. Nonostante questo, i ricercatori affermano che serviranno almeno altri dieci anni prima che le navi americane siano in grado di produrre a bordo il carburante di cui hanno bisogno.
(ML)
14-04-2014