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Energia vitale: 30+ modi per trovare il Ki (6ª parte)

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 17 febbraio 2014  Autore: Stefano Bresciani

trovare il kiEd ecco la sesta ed ultima parte dei 30+ modi per trovare il ki, l’energia vitale utile in qualsiasi campo della vita, non solo nelle arti marziali.

Oggi toccheremo virtualmente altre cinque discipline, entrando più nella sfera culturale occidentale, che mi hanno permesso in questi anni di ricerca, studio e sperimentazione, di sentire l’esistenza concreta dell’energia vitale.

Dall’ascoltare musica al fare trekking, dal tuffarsi nel mare al guardare una neonata negli occhi, giungeremo insieme alla teoria del ki come “stato delle cose”, con un invito speciale per te e un piccolo omaggio per avermi seguito fin qui, allo scopo di farti trovare il Ki…

#26° modo: ascoltare musica

La musica credo sia una delle migliori invenzioni del genere umano. Premetto che non so suonare nulla ma sono un buon ascoltatore, amo ogni genere musicale, artisti stranieri e italiani, anche se sono un attento selezionatore. Nel senso che quando voglio ascoltare musica, non lo faccio tanto per passare del tempo o per avere un sottofondo. Scelgo il motivo adatto alla mia situazione emotiva e lo ascolto con tutto me stesso, soprattutto quando guido, pratico Tai Chi e talvolta anche Iaido.

Spesso canto, se si tratta di un brano ricco di energia, poiché ritengo che, nonostante le mie pessime qualità canore, la musica e le parole debbano vibrare non solo dal cd o dalla radio, ma soprattutto dalla mia voce, dalla profondità del mio spirito. Se sto bene canto a squarciagola, persino sigle di cartoni animati, quelli che hanno segnato la mia infanzia. Quando invece sono in uno stato di concentrazione, magari a caccia di una soluzione o dell’ennesima idea, prediligo la musica classica nata in particola dal genio di Ennio Morricone, e lascio cullare le mie sinapsi verso una nuova, armoniosa strada…

#27° modo: fare trekking

Adoro camminare, adoro la montagna. Il passo è breve: adoro camminare in montagna! E sai perché? Perché quando faccio trekking non sento la stanchezza fisica, né lo stress mentale, riesco a scorgere la sommità di monti pur osservandoli nella loro interezza. Mi soffermo sul sentiero che ho davanti giusto il tempo di fare un altro passo, e un altro ancora, lasciando maggiormente spazio alla Natura che mi accompagna in ogni breve o lungo viaggio.

Molte ore o pochi minuti non fa differenza per me, essere allenato fisicamente non incide più di tanto se non per qualche postumo affaticamento muscolare. Lo dico con la massima sincerità: fare trekking è il non plus ultra per attingere alla propria forza interiore. Tutto parte dall’intenzione e dalla respirazione, che va controllata. Poi tutto diventa naturale, a patto di avere con sé la mappa del sentiero…

#28° modo: tuffarsi nel mare

Isola d’Elba, Giugno 2012. Con la mia famiglia trovo una spiaggetta deserta, incontaminata da bar, ombrelloni, pedalò e ammennicoli vari. Fantastica. A un certo punto alzo gli occhi e tra le rocce vedo un ragazzino tuffarsi, sarà stato a una decina di metri sopra il livello del mare. Sono tentato dai suoi ripetuti tuffi accompagnati da grida di giubilo misto ad adrenalina. Provo ad avvicinarmi, senza pensare che alla sua età ero terrorizzato all’idea di fare qualcosa di simile. Mi avvicino a lui guardano da che altezza si stava tuffando, si volta e mi chiede “signore perché non prova?” “Signore? Sono ancora un ragazzino, solo un po’ più maturo e alto di te” (rispondo solo mentalmente).

Guardo in basso, aspetto che si tuffi e si sposti dal punto esatto in cui si è immerso e vado senza pensare, con un briciolo di paura subito svanita dal tuffo immediato. Fantastico! Sento una voce dalla vicina spiaggia: “bravo papà!! Bravoooo!!!” Mia figlia Anna ha assistito alla scena e ne è rimasta piacevolmente colpita. Una strana, insolita sensazione di energia mi ha avvolto da capo a piedi. Prima e dopo il tuffo, durante invece, il vuoto più assoluto. Da provare sicuramente con le dovute precauzioni (per esempio appurando che l’acqua sia sufficientemente profonda!)

#29° modo: guardare una neonata intensamente negli occhi

Quando la mia secondogenita Elena ha iniziato a guardarmi negli occhi ho imparato a perdermi nel suo sguardo, a commuovermi ancor più che con mia figlia Anna, la più grande, che nei primi mesi di vita stava esclusivamente con sua madre. Quando guardo quella piccola e indifesa creatura, che si lascia andare comodamente tra le mie braccia, leggo nei suoi occhi uno spirito vitale, una forma tangibile di energia che nasce dalla profondità dell’anima. Un’anima pulita, pura, incondizionata e completamente assorta nel qui e ora che sta vivendo con me. Momenti preziosi che mi portano spesso al di fuori della realtà fisica, difficili da spiegare ma che auguro a tutti di poter provare. Probabilmente non funzionerà con tutti i bambini, anche se non ne sono così sicuro… sicuramente sono cambiato io e il mio di rapportarmi, intimamente, con loro.

#30° modo: Ki come “stato delle cose”

Chissà quante altre forme, quanti modi esisteranno ancora per scoprire il Ki. C’è anche un’altra bellissima teoria, letta nell’eccezionale Budo forum. Semplicemente il miglior forum che io abbia mai frequentato, animato da meravigliose persone, dei veri budoka. Per scoprire la teoria del “ki come stato delle cose” devi solo iscriverti gratuitamente al FORUM à http://budo.forumjap.com/ entrare poi nella sezione “varie sul Budo” e cercare il thread “alla ricerca del ki” postato dal sottoscritto (stefanob).

Nel frattempo ti invito a rileggere comodamente e magari sperimentare ciò che più ti ha colpito, tra questi 30+ modi per trovare il Ki. Premi semplicemente il bottone e condividi per ricevere la mini-guida completa realizzata apposta per te. Grazie di aver letto tutto… e magari commentato!

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Nato e residente a Leno (BS) studio e pratico arti marziali dal 1994. Ho iniziato col Karate ma dopo aver insegnato per alcuni anni e ottenuto la cintura nera 3° dan ho dovuto abbandonare a causa di problemi fisici e non solo... Ho intrapreso la pratica dell'Aikido nel 2003 per stare meglio con il corpo e dopo aver superato l'esame di 2° dan ho avviato l'insegnamento nella Bushidokai ShinGiTai, associazione che ho fondato nel 2009 in qualità di Presidente. Dopo aver ricevuto il 1° livello Reiki nel 2005 ho iniziato a praticare Tai Chi, Iaido (ora cintura nera) e meditazione (Zen è la mia preferita), applicando con successo l'energia vitale in qualsiasi attività lavorativa (geometra è il mio impiego principale) e relazionale (sono felicemente sposato e padre di due splendide bimbe). Ho scritto il libro "105 modi per conoscere l'Oriente" e una trilogia di ebook sul benessere con la Bruno editore.
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