Ha avuto ampio risalto sulla stampa italiana la notizia dell’acquisizione, da parte di Eni (Ente nazionale idrocarburi), di due blocchi esporativi in Vietnam. Ne tratta ad esempio, sul “Sole 24 ore”, un reportage di Celestina Dominelli, dal titolo «Eni acquisisce due blocchi esplorativi nel gas in Vietnam». Prima di rinviare alla lettura d’un ampio brano dell’articolo, segnaliamo che l’area interessata si trova dalle parti della foce del celebre Fiume rosso, quello che i cinesi preferiscono chiamare Yuan e che per i vietnamiti é semplicemente il Song Hong.
Il logo di Eni
Ma niente paura: siamo nelle acque territoriali vietnamite. «È un mercato appetibilissimo, come tutto il sud-est asiatico. Dove, meno di un mese fa, Eni ha ottenuto l’assegnazione del 100% del blocco East Sepinggan nel bacino indonesiano di Kutei, provincia ricca di idrocarburi. Ieri, invece, è stata la volta del Vietnam: il Cane a sei zampe ha infatti firmato con le compagnie KrisEnergy e Neon Energy un accordo per l’acquisizione di due blocchi esplorativi che si estendono complessivamente per 15.600 chilometri quadrati e sono situati nei bacini di Song Hong e Phu Khanh, nel golfo del Tonchino.
L’accordo, soggetto all’approvazione delle autorità locali competenti, è relativo ai blocchi 105-110/04 e 120, in cui Eni opererà con la quota del 50%, mentre KrisEnergy e Neon Energy deterranno ciascuno il 25 per cento». (Continua).
(Francesco Giappichini)