Gomorra ha sempre attirato su di se, nella stessa misura, plausi e polemiche. L’opera letteraria di Roberto Saviano, che sia cartacea, che sia trasposta in film o nella più recente e conosciuta serie TV, ha scatenato opinioni discordanti di critica e pubblico. Se da una parte in molti apprezzano la denuncia e il coraggio della verità riproposta, altri ne evidenziano l’impatto diseducativo sul pubblico, specialmente quello giovanissimo, e l’idea estremizzata che diffonde nel mondo riguardo alla criminalità di Napoli. Ne è una prova, ad esempio, la polemica sorta quando il sindaco di Giugliano ha impedito le riprese della seconda stagione di “Gomorra” nel comune, o quelle di Portici per lo stesso motivo.
Un altro punto cardine dei detrattori delle rappresentazioni su grande e piccolo schermo è che molti attori, raccolti tra la gente comune, dopo le riprese abbiano iniziato a delinquere riproponendo gestualità e comportamenti osservati sul set. Già alcuni minori, comparse nel film, sono stati, l’anno scorso, accusati di aver minacciato e rapinato, armati di pistole, compagni di scuola e altri coetanei. Oggi è stato arrestato un altro attore del film ispirato al libro che ha scelto di “bucare la quarta parete” ed intraprendere la strada del crimine nella realtà.
Si tratta di un nigeriano di 35 anni, Azize Pjamaa, che in “Gomorra” spacciava droga all’interno del palazzo Zagarella. I militari di Castel Volturno l’hanno arrestato questo pomeriggio, insieme a una connazionale, con l’accusa di spacciare eroina e cocaina, ritrovate nella sua abitazione.