Magazine Cultura

Ennio AbateUnio. Psicoscrittoio (6 – 8 )

Da Ennioabate

1980 ca. PASSANTE anni 80

I capitoletti da 1 a 5 si leggono qui

6.

Unio sta di fronte a un vecchio rugoso. Sembra Freud, quello dipinto da Ben Shan. È seduto su un divano. Attorno gente, in apparenza sprovveduta, che sembra lì per ascoltarlo. Chi ha fatto venire questo simil-Freud nel camerone di Unio? E perché Unio sembra tanto desideroso di presentargli i suoi pensieri? Toh, tra i presenti ci sono sua figlia e anche la sua ex moglie. E la figlia sta già anticipando al simil-Freud la dolorosa vicenda della famiglia che s’è improvvisamente scassata. Ma che ne sa lei così giovane? Unio le impone di tacere. Sembra ancora così invaghito della ex moglie che vorrebbe fosse lei a raccontare per prima i fatti. Interverrà lui subito dopo per correggerla o smascherarla o accusarla di essere lei l’unica colpevole dello sfascio? Come se il simil-Freud fosse un giudice?

7.
Il mare Unio lo vide la prima volta ragazzo dopo la guerra: vasto, luccicante, mosso. Impauriva e attraeva. Proprio come poi le folle tumultuose – ad esempio degli studenti e degli operai del ’68-’69 – che ora vediamo solo nei filmati di storia agitarsi, ombre frenetiche ed evanescenti, come decise esse stesse a scomparire in fretta. Ecco i poliziotti che s’affannano numerosi a regolare l’afflusso di questa folla che incalza. Sono studenti. Si dirigono verso un grande spiazzo che s’affaccia sul mare per ascoltare il comizio dell’Autonomo tornato dall’esilio. Vengono intonate nuovamente le canzoni del ’68. Unio è in mezzo ai manifestanti. Come allora. Ma si distrae, è a disagio. Quelle canzoni echeggiano per lui amare e lontane. Lo attira invece un tizio altissimo che si muove piano sui trampoli in mezzo alla folla. Noi sappiamo che è il Filosofo. Da lassù mormora giudizi scettici. Sì, siamo in tanti come nel ‘68 – argomenta – ma oggi in mezzo a noi quelli che nel ’68 erano nostri avversari sono i più numerosi. Nessuno però gli dà retta. Solo Unio prende ancora sul serio quei suoi ragionamenti fuori tempo. E nella folla tenta persino di distinguere chi potrebbe essere l’amico e chi il nemico. Ma la folla, impermeabile ai discorsi del Filosofo, è per lui indecifrabile. È folla e basta.

8.
Come dopo un lungo viaggio. Unio si ritrova solo e stanco sulla piazza di una stazione. È notte. A cinquanta metri da lui un guardiano chiude i cancelli di una fabbrica. A passo deciso gruppi di operai si affrettano verso i pullman o le auto che li riporteranno a casa. Hanno finito il loro turno di lavoro. (Ma è notte fonda, e ci sono turni di lavoro che finiscono a notte fonda?). Unio s’incammina lui pure. Noi sappiamo però che non sa più dove andare. Eccolo dirigersi, rischiando, verso un ponte senza parapetto. Ma una donna ignota lo avvicina. Gli vuole svelare un segreto. Gli dice: – Ti confiderò una notizia-bomba che apparirà all’alba sui giornali. Non si fida Unio. Lei però con naturalezza lo prende sottobraccio e l’invita a passeggiare insieme. Non capiamo bene, ma lo sta facendo tornare indietro verso la stazione. E Unio ci sta. Quando la donna lo mette al corrente del segreto: hanno catturato due terroristi e uno si chiamerebbe Piccini, Unio non resiste. D’istinto la corregge. Si tratta di Piccinini – le dice – Era un mio compagno di scuola. E chiede ansioso alla donna chi sia l’altro terrorista. La donna però non risponde. Vediamo allora Unio perdere la calma. Noi non ci meravigliamo. La mezza notizia fornitale dalla donna non è per lui inattesa ed egli le ha pure svelato di avere a che fare con persone considerate pubblicamente pericolose. Unio sospetta che sia lei stessa una terrorista o il secondo terrorista. Oppure che sia pedinata dalla polizia. O che voglia addirittura farsi catturare assieme a lui per comprometterlo. Lo vediamo che si altera. Le grida: Tu vuoi incastrarmi! È pronto a colpirla.

(Di questo incontro notturno abbiamo un’altra versione. Quella della donna. Lei sostiene che, sì, Unio era stanco alla fine di un lungo viaggio. Ma lui insisteva a dire, sbagliando, di averlo compiuto tutto da solo. No – dice – gli sono stata accanto per tutto il tempo. Solo che lui è sempre troppo preso da altri pensieri e non s’accorge quasi mai di me. Ora che finalmente il viaggio s’era interrotto e Unio s’era accorto di non avere più una meta, lei ha cercato di parlargli. Con la speranza di essere finalmente ascoltata. Ma lui proprio non s’è fidato di lei. Perché è donna? Perché come tutti è stato ferito da altre donne? Perché non capisce più il mondo che muta e non sa mutare con esso? Per questo ha subito pensato che lei volesse metterlo al corrente di chissà quali cose segrete e pericolose per lui o per quelli che lui conosce. E l’ha trattata da fuorilegge, da terrorista, seducente ma minacciosa. Perché Unio, come tutti, ha del fuorilegge e del terrorista. Ma noi – narratori che sanno più di voi, ma non tutto – non capiamo lo stesso cosa questa donna voglia da Unio. E poi cosa vuole lo stesso Unio?).


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :