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Enrico Guarneri in “Io sono l’altro”

Creato il 28 agosto 2010 da Danidom57

“Basta la parola” recitava il ritornello di un noto spot pubblicitario di Carosello.

Enrico Guarneri in “Io sono l’altro”
Per Enrico Guarneri basta la parola, il suo nome, e si sono riversate migliaia di persone in qualunque teatro, anfiteatro o parco della Sicilia in cui si sia esibito con il suo cast durante questa estate così intensa e densa di appuntamenti per lui e che non è ancora finita.

Anche ieri sera a Nicolosi si è ripetuta la stessa scena vista a Zafferana o a Scicli o a Milo o a Piazza Armerina, tanto per citare alcune delle città in cui si è fermato con la sua compagnia: fiumi di persone hanno affollato in ogni angolo il parco comunale della cittadina etnea per applaudirlo in “io sono l’altro”, testo da lui scritto insieme ad Antonello Capodici che ne firma anche la bella scenografia e la regia, ottime le musiche di Aldo Giordano.

In questo testo Guarneri spazia, da splendido mattatore, da Ignazio Buttitta a De Filippo a Pirandello con una “spruzzata” della voce di Rosa Balistreri e lo fa con una rara e delicata maestria, un’energia e una carica di simpatia travolgente, una capacità attoriale di passare dai toni ironici a quelli drammatici senza mai una caduta di tono o di stile per tutta la durata dello spettacolo, un atto unico di quasi due ore in cui non lascia mai il palcoscenico e viene ben coadiuvato da tre colleghi: Vincenzo Volo, Rosario Marco Amato e Nadia De Luca.

La maggior parte del pubblico (eccetto la sottoscritta che, non vedendo televisione da anni, non lo conosce in questo ruolo) lo apprezza per il personaggio di Litterio che interpreta da molto tempo su una rete locale e che lo ha, da una parte, portato al successo ma, dall’altra, lo ha come “inscatolato”: ecco perché Guarneri ha voluto inserire nella scenografia il manichino di questo personaggio con cui ha “dialogato” come una sorta di alter ego con la sua voce registrata e a cui ha voluto “dimostrare” di saper fare ben altro interpretando magistralmente il doloroso monologo finale de “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello.

Tra un testo e l’altro Guarneri ha inserito degli sketches assolutamente comici: tra tutti la scenetta della visita dallo psicologo, interpretato da Amato, il rocambolesco ricovero al pronto soccorso, la visita, insieme a un attore “emergente” interpretato dal bravissimo Vincenzo Volo, allo pseudo-regista russo che Rosario Marco Amato ha saputo caratterizzare in modo formidabile.

Questo spettacolo verrà replicato il 2 settembre ad Aci Sant’Antonio, il 3 a Misterbianco e il 4 a Catania.


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