Enrico Letta è riuscito a non nominare mai Laura Puppato, candidata alle primarie, durante la puntata di Otto e Mezzo, la trasmissione condotta da Lilli Gruber. E ha ricordato l’esistenza di Nichi Vendola, come candidato, solo in seguito a una domanda della conduttrice. Laura Puppato insomma deve perdere a tutti i costi, bisogna che sia chiaro. Bisogna dimenticarsela addirittura! Non è molto nota se non in Veneto e zone limitrofe, probabilmente non ha grandi sponsor, diversamente da Renzi.
“La competizione – ha dichiarato Enrico Letta – è tra il Pd e il movimento di Beppe Grillo”. Stupisce parecchio l’autoesaltazione del Pd compiuta da Enrico Letta. Sì, è vero che è l’unico grande partito che riesce a stare in piedi. Non crolla grazie agli elettori, cocciuti, ostinati, coerenti. Per gli altri è dura votare per il partito di proprietà di Berlusconi o per la Lega dopo quel che è successo. Le infiltrazioni della ‘ndrangheta dovrebbero far pensare e parlare di più. Che si fa per contrastarle? Ce li abbiamo gli anticorpi? Non è che lasciamo soli i magistrati e le forze dell’ordine? Però abbiamo il Pd, il Pd, le primarie che fermano il mondo e le belle assemblee democratiche. Bene. Molto bello. Ma Letta ha avuto un problema a luglio per un intervista di luglio al Corriere della Sera dove era arrivato a sostenere che “è meglio che i voti vadano al Pdl che dispersi su Grillo”. Un esempio di reazione a quell’intervista è qui.
E c’è anche Penati. “Non si rende conto del danno che ci fa Penati non dimettendosi” ha proferito Enrico Letta. Filippo Penati era una stella di prima grandezza nel cielo del Pd. Vero che a Rho c’è di mezzo un po’ di Lega, come si legge qua e là. Dal Pd ci si aspetta un’attenzione alla crisi economica imposta da poteri che fanno spavento. E magari uno stop alla santificazione di Napolitano Giorgio. Ma ci sono le primarie.
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