Photo credit: Chatham House / Wikimedia Commons / CC BY 2.0
Enrico Letta prepara la svolta nel governo dopo la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. E lo fa come sempre senza alzare i toni, ma mostrando decisione nella via da seguire. La via per Enrico Letta è sempre quella di un governo stabile e che riesca a portare a termine il proprio mandato. Il premier italiano ha mostrato di aver non solo digerito l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza di governo, ma di ritrovarsi all’indomani della caduta berlusconiana con una maggioranza “più forte e coesa”. Enrico Letta respinge però qualsiasi ipotesi di un rimpasto di governo, anche se, a suo modo, sottolinea come viceministri e sottosegretari appartenenti a Forza Italia, all’indomani della formale uscita del partito berlusconiano dalla maggioranza di governo, dovrebbero “trarre le conseguenze”, ovvero di rassegnare le dimissioni. Enrico Letta ci tiene a non entrare nel merito della decadenza di Berlusconi e lo fa spingendo sul tasto che ha sempre mantenuto da quando si trova al governo, ovvero la separazione tra i processi del Cavaliere e le vicissitudini di governo: “non voglio commentare in nessun modo perché ho sempre separato la vicenda giudiziaria del Cavaliere da quella del governo“. Oltre a questo, il presidente del consiglio ha anche annunciato un giro di consultazioni con i partiti che compongono la maggioranza per aumentare la collegialità. Enrico Letta ci tiene a mettere le cose in chiaro e ad evitare, all’indomani dell’uscita di scena dal sostegno all’esecutivo di Berlusconi, un lento logoramento da parte delle altre forze politiche, con il Nuovo Centrodestra di Alfano che chiede un patto per le riforme da fare nel 2014 e un Partito Democratico alle prese con i sussulti pre primarie e che vede nel probabile vincitore della segreteria Matteo Renzi una potenziale “minaccia” per la stabilità dell’esecutivo, dato il “cambio di passo” chiesto dal sindaco di Firenze, con l’ipotesi di staccare la spina sempre concreta. E sarà proprio con il sindaco di Firenze il confronto più risolutivo, nella speranza, per Enrico Letta, di riuscire a convincere Renzi con proposte che vadano nella direzione auspicata dal candidato alla segreteria del Pd.