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Enter the Void

Creato il 30 gennaio 2011 da Robydick
Enter the Void2009, Gaspar Noé.
Film che parla della vita e della morte ambientato a Tokyo. Senza compromessi estetici, in una permanente visione allucinata della città e del mondo, sposando una teoria che proprio da quelle parti e nel buddismo in particolare trova molti credenti: la reincarnazione.
Il plot nella sua essenza è piuttosto semplice. La storia di 2 fratelli occidentali, Oscar e Linda, orfani da quando sono piccoli a causa di un incidente d'auto che ha ucciso entrambi i genitori. Divisi in affidamento a famiglie diverse, si ritroveranno a Tokyo quando Oscar riuscirà a trovare i soldi per far arrivare la sorella. Lui è forte consumatore di droghe sintetiche e si mantiene spacciandole. Lei non troverà di meglio che lavorare in un locale di lap-dance. Hanno un legame forte e particolare, paragonabile a quello dei gemelli.
A causa di una soffiata Oscar verrà beccato dalla polizia e verrà ucciso dalla stessa. Dopo un relativamente breve incipit tutto il film sarà un viaggio nella mente/entità di Oscar con la quale si ripercorrerà l'intera vicenda della sua pur breve esistenza. Con accavallamenti di contesti dovuti ai flashback volutamente non ordinati temporalmente si ricomporrà il puzzle.
Il discorso della reincarnazione viene eviscerato in tutte le sue fasi, chiamiamole cosi.
La prima è nota anche da esperienze di "morte apparente" o anche stati di coma irreversibile poi "tornati" in vita, narrate da credenti di tutte le religioni (ne han scritto libri), la cosiddetta visione della propria vita, proprio come se fosse un film. Si ripercorrono le vicende più significative vissute da protagonisti ma come se si fosse spettatori.
La seconda, che non è distinta dalla prima ma coesiste, è l'esperienza extracorporea. Si vive come entità non fisica, si vede persino il proprio corpo e chi gli è intorno dopo la morte. Qua si va ben oltre! Questa sensazione di vita che "galleggia" sul proprio corpo e su tutto l'ambiente copre quasi l'intera durata del film e mentre Oscar vede quanto avviene a Tokyo proseguono i flashback stimolati dai contesti.
La terza ed ultima che coprirà il lungo finale è il trionfo dell'amore e del sesso che permetterà di nuovo alla vita di Oscar di riacquistare fisicità. Viene mostrata con dovizia di dettaglio fisico ed anche nelle luci eteree e nelle ambientazioni in qualche caso noir sembra quasi un documentario. Può lasciare perplessi, il sesso come piacere puro, compreso quello a pagamento, è mostrato esplicitamente. L'ho trovato eccezionale!
Quello che più colpisce del film è decisamente la modalità espositiva estremamente allucinata, come detto. La macchina da presa è una costante presenza mistica ed ha dei movimenti curvilinei in tutte le direzioni continui, spesso con lunghi piani sequenza. Nella prima parte corrisponde agli occhi di Oscar, poi diventerà visore esterno e sempre di Oscar si tratterà che vola senza limiti di spazio-tempo. Insomma la mdp è lui, prima fisicamente poi come entità latente.
Fotografia estremamente psichedelica, suoni ovattati e con eco paragonabili a quelli dei sogni, il film è un intero viaggio, lunghissimo (155'), nel mistico senza soluzione di continuità tra il breve momento di Oscar in vita e tutto quanto illustrato successivamente alla sua morte. E' un po' come se quel destino fosse partito con l'incidente d'auto in modo ineluttabile. La condizione mentale causata dai potenti allucinogeni è quasi indistinguibile, ma si può fare anche un'altra ipotesi, e cioè che nello stato di morte di Oscar semplicemente la sua condizione vitale da vivo prosegue tale e quale, proprio come le teorie buddiste del Karma propongono, con la sola differenza che da morto ormai diventi semplicemente spettatore, acquisti consapevolezza dell'essenza del tuo "essere" e del tuo "essere stato", della quale nulla rimarrà nella tua memoria al momento della rinascita (si potrebbe parlare a questo punto anche della metempsicosi, ma esula da questo film).
Lunghissimo come detto, con un effetto ipnotico turbativo e sconvolgente per lo spettatore, da mandar giù d'un fiato! Fantastico e fantascientifico nella vita che non si può conoscere, in quella che nessuna esperienza può raccontare. Interamente concentrato nella estetica ed a manovrare fino al giroscopico una macchina da presa che incanta, la sceneggiatura si perde qualche pezzo qua e là, alcune sequenzialità della storia non sono chiare del tutto ma credo non sia importantissimo. Il film infatti nei flashback non si pone lo scopo di raccontare qualcosa a mio parere, ma di ricercare le cause, i momenti chiave che hanno inciso nella vita di Oscar che, e soprattutto, le cause (karma) che l'hanno determinata e formata.
Nei miei Cult senza alcun dubbio. Coraggioso come certi film visionari degli anni 70, veramente imperdibile!
Qualche frame evitando spoiler, solo per rendere un po' l'idea...
Enter the Void
Enter the Void
Enter the Void
Enter the Void
Enter the Void
Questa recensione sarà pubblicata anche dagli amici di Hideout, è la prima di una collaborazione che abbiamo recentemente definito. Film ancora non disponibile da noi, un ringraziamento va anche al gruppo Italian Subs Addicted che ne ha prodotto eccellenti sottotitoli.

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COMMENTI (1)

Da Dana
Inviato il 24 novembre a 18:28
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Già dal trailer Gaspar Noè non delude: la camera da presa fluttuante e i lunghi piani sequenza rispecchiano il suo stile surrealista e visionario. Per fortuna ho saputo che oltre al cinema sarà distribuito in video on demand su http://www.ownair.it e si potrà scaricare in lingua originale! Questa si che è un'occasione da non perdere per gli appassionati del genere

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