La domanda di oggi è: “Quando vai in libreria (se ci vai ancora…) quale metodo adotti per acquistare libri?”
Tanto per cominciare, pur essendo un esperto di aggeggi elettronici di avanguardia, non mi sono ancora appassionato agli e-book. Mi piace troppo l’odore della carta stampata e i libri voglio averli ben solidi tra le mani per poterli annusare e sfogliare come e quando mi pare. E non mi accontento di averne uno solo sul comodino, ma due o tre… Infine, i libri non li acquisto via Internet, ma preferisco mille volte di più andare in libreria.
Ciò premesso, tre volte all’anno (Natale, Pasqua, Vacanze) con tutta calma preparo una lista dei desideri, a questa ci aggiungo i titoli consigliati da amici di cui mi fido e, infine, scelgo il negozio in cui recarmi. Vivendo a Milano, di solito mi reco alla Mondadori di Piazza Duomo, o alla Rizzoli in Galleria o alla Feltrinelli di Piazza Piemonte: trattasi di tre enormi empori generalisti (ormai manca poco che lì dentro vendano alimentari, frutta e verdura per poter accontentare, in un colpo solo, stomaco e mente…) dove penso sia più facile trovare, senza prenotazione, i testi che cerco.
Appena entro in uno di questi mega negozi e comincio a dare un’occhiata alla distesa infinita di libri in mostra, mi assale un senso di smarrimento tale che dimentico di avere in tasca una lista ben precisa. Inizia così la lenta osservazione delle mille e mille copertine colorate allineate sui banconi e tutte mi gridano: comprami, comprami… Ovviamente inciampo nelle enormi pigne di libri di Dan Brown, di Benedetta Parodi, di 50 cinquanta sfumature di porcherie, piazzate in posizioni strategiche in modo tale che non posso evitare di andarci a sbattere contro. Mentre cerco di sistemare alla belle e meglio il danno che ho provocato alla super studiata composizione dei duecento e passa volumi di Inferno artisticamente impilati, in un nanosecondo il mio cervello li sostituisce con Alla bisogna tango si balla (uno dei miei tre libri inediti) e, felice come una pasqua, proseguo il mio cammino. Arrivato in fondo al locale sono andato del tutto in confusione. Ondeggio quasi. Per darmi un tono, tiro fuori la lista e mi rendo conto che, sui banconi che ho appena esplorato, non ho individuato nemmeno uno dei libri che avevo in nota.
Questo mi fa venire dei dubbi amletici: sono proprio sicuro di voler comprare dei romanzi che non sono più esposti in bella vista? Non sarà che sono delle boiate tali che li hanno tolti subito dal commercio e li hanno già mandati al macero? Faccio bene a fidarmi dei consigli degli amici?
Scaccio dalla mente questi pensieri e decido di comprare, senza condizionamenti preventivi, qualcosa che mi colpisce al momento e, per fare questo, intraprendo a ritroso un nuovo giro della libreria. A mente libera mi lascio sedurre – nell’ordine – dalla bellezza del titolo, dall’immagine di copertina, dal carattere tipografico usato dalla casa editrice e dall’incipit. Il prezzo e l’autore non li ho nemmeno citati, tanto so già che alla fine spenderò una fortuna ed è cosa nota che il nome dello scrittore non sempre è garanzia di una scelta felice.
Ok, questo è il primo metodo con cui, in genere, raccolgo una prima infornata di libri. Lo so che non è il sistema migliore per intercettare capolavori, ma che ci posso fare? Sono fatto così… Spero sempre nella buona sorte. Poi ritiro fuori la lista e mi rivolgo a uno dei tanti volenterosi giovani che girano in negozio per adocchiare eventuali ladruncoli e sistemare il disordine provocato da clienti maleducati che prendono in mano i libri, leggono qualche pagina e poi li abbandonano dove capita. I commessi di libreria sono fantastici: in cinque minuti trovano quello che io non sono riuscito a individuare in un’ora e passa di esplorazione.
Anche quest’anno, prima di partire per la campagna, le cose sono andate come ho appena finito di raccontare. Volete conoscere i titoli e gli autori dei libri acquistati col primo metodo? Ok, vi accontento subito e aggiungo anche il perché della mia scelta libera.
- Le età di Lulù di Almudena Grandes: copertina sull’erotico snob.
- Della Bellezza di Zadie Smith: mi ha colpito il titolo.
- Accabadora di Michela Murgia: vincitrice del premio Campiello 2010.
- La preda di Irène Némirovsky: mi ha incuriosito la donna nuda in copertina. Un’immagine molto audace per una casa editrice seriosa come l’Adelphi.
- L’occhio del lupo di Daniel Pennac: da anni avevo perso di vista questo famoso scrittore francese.
Con ‘sto malloppo in mano ho beccato un commesso e gli ho affidato la lista di libri che avevo preparato a casa e di cui, come accade sempre, non avevo trovato traccia sui banconi. Il giovanotto ha dato un’occhiata veloce al foglietto, mi ha guardato ammirato ed è partito in tromba per accontentarmi. In quattro e quattr’otto mi ha consegnato i seguenti testi:
- Inseparabili (Il fuoco amico dei ricordi) di Alessandro Piperno
- Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer
- 1Q84 – Libro 3 Ottobre-Dicembre di Murakami Haruki
- A sud del confine, a ovest del sole di Murakami Haruki
- La ragazza dello Sputnik di Murakami Haruki
I primi due titoli mi sono stati consigliati da amici, gli altri li ho voluti io perché, come è noto a molti, sono un fan sfegatato di Murakami Haruki e quei tre mi mancavano per completare l’opera omnia di questo scrittore giapponese che, solo per un soffio, quest’anno ha mancato il premio Nobel della Letteratura.
Quest’estate, oltre a cercare sassi sul prato, andare in piscina e scorrazzare in bicicletta nella pianura bergamasca, ho letto molto e ho finito tutti i libri elencati prima.
Devo confessare che dei cinque titoli scelti da me con criteri molto discutibili, solo due mi sono piaciuti: Della bellezza e Accabadora. Gli altri tre potevo benissimo evitare di comprarli. L’età di Lulù è un romanzo pornografico tout court e ve lo sconsiglio. Se proprio siete interessati all’argomento sesso sfrenato di coppia e di gruppo (mancano solo gli animali e poi gli accoppiamenti strani ci sono tutti, incesti compresi), allora andate in Internet e cliccate su You Porn, forse vi divertite di più e non spendete 10 euro per acquistare quella boiata di libro. La preda è un romanzo noiosissimo, direi inutile. L’occhio del lupo è quello che mi ha deluso di più. Peccato. Anni fa avevo amato alla follia Benjamin Malaussène, capro espiatorio di professione, protagonista di alcuni dei romanzi più riusciti di Pennac. Ecco l’esempio di uno scrittore che non ha saputo, dopo tanti successi e onorificenze, deporre la penna e dedicarsi ad altro.
Termino con alcune brevi osservazioni sulla mia lista di libri, cioè quelli acquistati previa accurata ponderazione.
Inseparabili (Premio Strega 2012) è il seguito di Persecuzione, un romanzo di qualche anno fa che mi era piaciuto ma che finiva lasciando parecchi argomenti aperti che sarebbero stati ripresi e completati da Piperno in un successivo libro. Inseparabili, infatti, spiega il tutto, raccontando anche diversi antefatti relativi ai vari personaggi della famiglia ebrea dei Pontecorvo. Non so quanto sia stata felice la scelta di spezzare in due parti la vicenda. Secondo me, tagliando qua e là, poteva bastare un solo libro per raccontare l’epopea di questa famiglia. Dunque un premio Strega non proprio esaltante. I due suddetti volumi sono da acquistare insieme, altrimenti lasciate perdere.
Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer è un romanzo molto bello, parla di un bimbo che ha perso il padre a New York l’11 settembre nel crollo delle torri gemelle. Da leggere assolutamente.
Dei tre libri di Murakami Haruki citati in elenco, vi consiglio gli ultimi due: sono entrambi sullo standard piuttosto elevato di questo scrittore giapponese. Su 1Q84 Libro 3, ho qualche perplessità, non perché sia brutto, ma può interessare solo a chi ha letto il precedente 1Q84 Libri 1 e 2. Vale il discorso appena fatto per i due libri di Piperno, cioè è stato un errore non unire in un solo volume 1Q84. D’accordo, forse sarebbe risultato un tomo di troppe pagine, ma chi ama questo scrittore sarebbe arrivato in fondo senza problemi. Infatti la vicenda narrata è molto interessante e i tanti personaggi che popolano 1Q84 rimarranno per parecchio tempo nella mia mente di lettore.
Volete sapere il perché del titolo del post odierno? A detta di mia moglie sono un compratore compulsivo di libri e, proprio per questo, spendo troppo quando metto piede in una libreria. Credo che in famiglia stiano seriamente pensando di interdirmi l’uso della carta di credito…
Nicola