Entro fine 2011 la Cassa di Risparmio di Alessandria e la Banca di Legnano potrebbero già fondersi in un unico istituto di credito. Lo si percepisce negli ambienti finanziari della Banca “madre”, la BPM che è pronta a presentare un pioano a step che prevederebbe anche l’inclusione della Popolare di Mantova (in un secondo momento) controllata al 61%. Alessandria è già nelle mani dei milanesi per l’8o%, mentre la quota su Legnano supera il 93%.
La fusione farebbe bene soprattutto alle casse della CrAl, in debito “d’ossigeno”; la Banca di Legnano, invece, gode di ottima salute: il 2010 ha chiuso con un profitto netto di 30 milioni.
Resta sempre in piedi l’altra idea del gruppo BPM, ovvero la “super banca” del sud Piemonte, con il matrimonio – più o meno consenziente – tra la CrAl e la Cassa di Risparmio di Asti.





