La strada dei Bagni [...] non ha lunghe diritture e curve armoniose, bensì è piuttosto tortuosa e i platani che la fiancheggiano sono meno belli, più rustici, gibbosi, spesso contorti e per questo più "naturali", più genuini: sulle loro chiare scorze maculate come pelli di serpi si aprono crateri simili a occhi di drago ed emergono bubboni, bitorzoli, escrescenze che sembrano segni di decrepitezza. Ma ognuno di essi pare che voglia affermare una propria individualità, sottrarsi alla disciplina e all'allineamento impostogli dall'andamento della strada, diventa un personaggio, Conto fra loro numerosi amici. [...] I Bagni di San Giuliano conobbero infatti un periodo di grande splendore mondano specialmente nel Settecento, quando fu costruito l'elegante palazzo che li ospita, e furono frequentati da sovrani e principi, italiani e stranieri, da cardinali, da scrittori e uomini celebri (tra questi l'Alfieri con la contessa d'Albany), da belle donne come Paolina Borghese, e tante volte ho cercato di immaginare che effetto dovevano fare i lor fastosi equipaggi su quel canale ora praticato forse da qualche raro pescatore d'anguille e lungo quella via che da ragazzo vedevo percorsa dalle domestiche diligenze dei contadini, dalle loro biciclette e da qualche volenteroso pedone.
(Enzo Carli, Inventario pisano, 1977) Tag: Carli Enzo, Inventario pisano, Pisa, San Giuliano, Toscana, Tuscany. Aggiungi il permalink ai segnalibri.