La differenza tra essere semplici turisti ed essere veri viaggiatori: ecco cosa fa la conoscenza degli itinerari meno battuti, dei posti meno noti, delle informazioni meno scontate. Per esempio, in molti sanno che sull’isola di Salina sono state girate le scene del famoso (e bellissimo) film Il Postino, di Massimo Troisi. Ma conoscete questo angolo dell’isola?
Si trova a Pollara: nel film Il Postino l’attore che impersona Pablo Neruda, Philippe Noiret, passeggia proprio qui.
Sull’isola di Salina Troisi trovò per il suo film l’ambientazione naturale e sincera perfetta per la storia che aveva in mente, quella di Mario Ruoppolo, disoccupato di umili origini, e del suo incontro con Pablo Neruda, poeta cileno che ha da poco ricevuto asilo politico sull’isola. I due svilupperanno un’amicizia che si rivelerà indelebile ai segni del tempo.
Tra le tante cose da vedere mi piace citare anche piccole storie, come quella della Collana di Portella, monile custodito nel Museo Archeologico di Lingua, frazione di Santa Marina Salina. La storia documenta che il gioiello, risalente al 1500 a.C e ritrovato nel 1955, è stato oggetto di scambio con i Micenei. Ho sempre pensato che la Sicilia riservasse meraviglie storiche e archeologiche senza pari, e in effetti anche sull’isola di Salina si possono scoprire musei, grotte saracene, necropoli. L’ideale è dedicare tempo al mare per rigenerare le forze e poi cimentarsi con questi itinerari storici.
Finite le esplorazioni, tenete a mente una parola chiave: natura. Salina, infatti, è spesso chiamata “l’isola verde“, e visitandola non farete fatica a scoprirne il motivo: per chi, come me, alle spiagge affollate preferisce la natura un po’ più selvaggia questa caratteristica è ideale.
Si può cominciare con una passeggiata, raggiungendo i 962 metri di altitudine del Monte Fossa delle Felci oppure il laghetto di Lingua con le sue saline. E poi c’è lui, il mare: mi piace definire quello che circonda l’isola di Salina come “non scontato”, non ovvio. Un consiglio? Dopo esservi goduti una della tante belle spiagge, mettete la maschera ed esplorate i fondali: potrete vedere particolari conformazioni geologiche abitate da ricci, stelle, polpi o altre specie marine.
Infine il cibo e il vino, come dimenticarli. Certo tutti conosciamo la Malvasia, tipico vino liquoroso siciliano, ma quanti di voi sapevano che l’isola di Salina è rinomata nel mondo intero per il cappero?
Tra fichi, fichi d’india e pomodori, il bocciolo del cappero (esatto, non è il frutto come spesso si crede) qui occupa un posto d’eccezione ed è bello vedere che gli agricoltori scelgono ancora oggi di proseguire la tradizione. Il risultato è un prestigioso presidio Slow Food.
- Bio
- Ultimi Articoli
Donna del nord innamorata del sud, dal 2008 mi divido tra il lavoro di editor e i viaggi. Sono la social media manager del sito www.lovesalina.it