ROMA – Si parla (anche se non abbastanza) di Hiv, ma pochissimo di epatite C. Eppure l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di malati: oltre un milione.
L’epatite C è una malattia del fegato provocata dal virus Hcv. Se non viene fermata in tempo può portare a complicanze come cirrosi o tumore epatico.
Ma solo una minima parte di chi ha contratto il virus, circa 20mila infettati, viene trattata, nonostante la diagnosi precoce consenta di arrivare alla guarigione nell’80% dei casi.
Il problema è che quasi sempre questa malattia non presenta sintomi. Ma battere la diffusione di epatite C è importante anche per i costi: solo i ricoveri costano allo Stato 1,2 miliardi, e all’incirca altrettanti sono i soldi spesi per i costi indiretti (perdita di giornate lavorative).
Ma soprattutto sono molte le malattie legate all’epatite C che portano al trapianto di fegato: oltre il 60% degli oltre 1.o00 trapianti di fegato del 2011 in Italia è legato a malattie epatiche causate dal virus Hcv. Per questo bisognerebbe intervenire prima, anche perché i trattamenti permettono di raggiungere la completa guarigione di quasi otto pazienti su dieci.
Ed è fondamentale prevenire il contagio, che avviene attraverso il contatto con sangue o liquido seminale infetto.