EPIC ha fatto EXTraS

Creato il 30 gennaio 2014 da Media Inaf

EXTraS si svilupperà su 3 anni, durante i quali verrà analizzato l’intero archivio dei dati EPIC e tutti i risultati del progetto saranno resi pubblici, così come i nuovi strumenti software che verranno sviluppati per l’analisi dei dati.

di Redazione Media Inaf

Ogni giorno, i telescopi raccolgono una enorme mole di dati, ma non tutta questa informazione viene utilizzata dagli astronomi. Infatti, gran parte delle osservazioni astronomiche vengono effettuate per studiare in dettaglio solo uno (o alcuni) oggetti particolari. La regione di cielo esplorata nel corso della singola osservazione però contiene anche una serie di altre sorgenti “non previste” (dette “serendipite”), potenzialmente interessanti ma spesso trascurate. In particolare, nella banda di alta energia dello spettro elettromagnetico (raggi X e gamma), dove la variabilità delle sorgenti è estremamente comune, l’informazione temporale sulle sorgenti serendipite è ricchissima, ma resta inutilizzata negli archivi di dati scientifici.

È il caso, ad esempio, dello strumento EPIC (European Photon Imaging Camera) a bordo della missione XMM-Newton dell’ESA. Sta raccogliendo dati nella banda dei raggi X da oltre 14 anni e ha una combinazione unica di sensibilità, campo di vista, risoluzione angolare e temporale. L’archivio dei dati EPIC è pertanto una vera miniera d’oro per la ricerca e lo studio di sorgenti variabili anche molto deboli o rare, ma la sua dimensione temporale non è ancora stata esplorata in maniera sistematica.

“Queste considerazioni – spiega Andrea De Luca (INAF/IASF Milano), coordinatore del progetto – ci hanno portato ad organizzare e proporre il progetto EXTraS – Exploring the X-ray Transient and variable Sky, recentemente approvato e finanziato dalla Unione Europea con 2.5 milioni di euro nell’ambito del bando Spazio del Settimo Programma Quadro. “Il consorzio EXTraS comprende sei enti in tre paesi, ed è guidato da INAF”, aggiunge De Luca. “Raccogliamo e sfruttiamo una lunga esperienza legata allo sviluppo e alla gestione dello strumento EPIC, unita a notevoli competenze nell’analisi temporale di diverse classi di oggetti astrofisici, per fornire quello che riteniamo essere un importante servizio alla comunità astronomica”.

EXTraS si svilupperà su 3 anni, durante i quali verrà analizzato l’intero archivio dei dati EPIC e tutti i risultati del progetto saranno resi pubblici, così come i nuovi strumenti software che verranno sviluppati per l’analisi dei dati.

Una “EXTraS sarà la più sensibile e completa ricerca di variabilità mai effettuata nel cielo X” osserva Ruben Salvaterra (INAF/IASF Milano). “Crediamo che il nostro catalogo di sorgenti variabili possa diventare un importante punto di riferimento per il futuro, quando nuove grandi surveys multilunghezze d’onda diverranno disponibili”.

“È sicuramente possibile che il nostro progetto riveli nuove classi di sorgenti di raggi X e apra nuovi interrogativi in astrofisica delle alte energie – come sempre avviene quando viene esplorata una nuova regione nello spazio dei parametri”, commenta Andrea Tiengo (IUSS Pavia). “Amplieremo ulteriormente il già vastissimo panorama delle scoperte dovute a XMM-Newton, indubbiamente uno dei più prolifici e longevi osservatori mai lanciati dall’ESA”.

“Plaudo alla scelta dell’Unione Europea” dice Patrizia Caraveo, Direttore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano dell’INAF, che ospita il centro gestionale del progetto EXTraS. “Hanno avuto il coraggio di finanziare un progetto sicuramente nuovo e originale, ma dai risultati ancora imprevedibili. È dai progetti high-risk che si possono ottenere i risultati più eclatanti, ed io sono sicura che le sorgenti celesti non ci deluderanno”

Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf



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