Questa Pasqua probabilmente, non potremmo scambiarci i tradizionali ramoscelli d’ulivo e la colpa è di un piccolo insetto, le cui uova schiuderanno proprio nei giorni che la precedono: la sputacchina, vettore colpevole della diffusione della Xylella.
La Xylella, detta fastidiosa non a caso, porta alla formazione di un gel nello xilema della pianta, ostruendo l’irradiamento dell’acqua attraverso i vasi linfatici della stessa e bloccando la sua nutrizione. Il disseccamento è uno dei sintomi tipici della malattia.
Il problema, oltre ad interessare il territorio italiano, in particolare la regione Puglia, preoccupa molto anche l’Unione Europea. La commissione UE, sta esaminando il piano messo a punto dal Commissario straordinario Giuseppe Silletti e approvato dalla Protezione Civile che prevede l’eliminazione di tutte le piante ospiti del batterio presenti lungo strade, fossi, canali, aree verdi con trinciatura della chioma e smaltimento; il controllo meccanico degli stadi giovanili dei vettori nelle erbe spontanee infestanti con trinciatura; il trattamento fitosanitario per il controllo dei vettori adulti in uliveti e frutteti; l’estirpazione delle piante infette; uso di pesticidi solo sulle piante infette.
A questi provvedimenti si aggiunge la creazione di una zona cuscinetto attorno a quella contaminata.
In merito, il Presidente Nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha invitato alla massima attenzione quando si dovrà provvedere alle eradicazioni delle piante previste dal piano Silletti, onde evitare di distruggere più del necessario quello che è un vero e proprio patrimonio italiano. Sottolineando, poi, come il taglio dei rami delle piante infette, la trinciatura, la sarchiatura, l’aratura dei terreni e la bruciatura delle ramaglie blocchino il diffondersi del batterio della Xylella.
La Coldiretti, inoltre, ha chiesto che venga riconosciuto lo stato di calamità naturale, il che comporterebbe misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli anche perché, attualmente, la normativa europea non consente un indennizzo agli agricoltori per l’abbattimento degli alberi colpiti. E ciò comporterebbe sicuramente la crisi delle aziende olivicole e dei frantoi pugliesi.