Magazine Diario personale

Episodio 1.

Da Efeizee

Prima non, adesso si.
Misteri inspiegabili.
Arriveranno mai spiegazioni?
Ma alla fine….a chi importano?
Cose semplici che diventano speciali. E non vedere l’ora di andare in posta. Ohoh. Ho dimenticato di chiedere a mia mamma tutto quel che dovevo chiedere. Dannazione.
Una serata stortissima che più storta non si può. Meno male ci sei tu.
Ho bisogno di organizzarmi e sono pignolo.
Sei soddisfatto della tua vita? Si.
Sai di sfatto? No, non so di sfatto.
Salmistrato? No, zucchertistrato.
Di cosa parla questa canzone? Mica ho capito io sai. Poco importa.a volte.
In questi giorni ho bevuto molti caffé. Ne berrei uno anche adesso. Che alla fine non é che ne ho bevuti molti perché sono stati quattro nell’arco della giornata.ma sono di più dei miei soliti due.
Ho letto che il caffé mica è vero che tiene svegli. Non mi ricordo come spiegavano la cosa, ma ho letto così.
Io non capisco come si possa bere la redbull.solo l’odore è sgradevole.
Sono stato soddisfatto della mia giornata fin quando non è calato il sole.
Non si riesce a dare dei titoli.pare semplice e invece.
Si riescono a scrivere sensazioni, invece.
Devo finire di vedere un film che dal titolo sembra il solito filmetto d’amore con jennifer aniston e invece no.
Ho finalmente messo nell’ipod alcuni dei dischi che volevo. Così magari li ascolto benbene ora.
Cheppalle i cani quando abbaiano per nulla.
Luca è un bimbo intelligentissimo, uguale spiaccicato a Silvano, suo papà. Ha sei anni e sa già leggere davvero velocemente e sa fare addizioni e sottrazioni a mente. Ama le macchine da corsa, andare a caccia per finta con suo papà e sabato, tornato da scuola, aiuterà Silvano e Nicola a fare il vino. Ieri fantasticavo di accompagnarlo a scuola tutte le mattine.a piedi.anche se si parte venti minuti prima, è uguale.e durante il tragitto raccontarci i sogni che avevamo fatto la notte.e se non li si ricordassero, inventarli.
Da piccolo una volta blablabla.
Non mi piace quando non ci si saluta per andare via.
Ma Valentina mi ha detto che spesso, quando vanno via, i bambini non salutano perchè loro lo sanno che ti rivedranno lì dove vi siete visti, la prossima volta che torneranno.e allora loro possono non salutare.

Poi lui torna a casa, lei non capisce. rimane in silenzio. aveva filmato un’altra ragazza. Nei giorni successivi lo vede lavorare al computer. Ha altri video di altre ragazze. Lei continua a non capire. Non capire non è bello, ti lascia in sospeso. ma si fida di lui. anche se non capisce.
Lui una sera la guarda negli occhi, lei si mette nelle sue mani. Lei si fida di lui. Lui la benda. Abbracciandola le lega piano la bandana dietro la testa. gli occhi sono coperti. la prende per mano e la guida fuori, nel retro della casa.
Lui le toglie la bandana, lei è circondata da lucine tutte bianche, di fronte a lei un telo bianco, di fianco un proiettore. Lui le prende la mano e le fa pigiare play.
Parti delle ragazze dei video si intrecciano nello schermo.. Lei continua a non capire.
Le immagini si mischiano e si confondono. Diventa tutto sempre meno nitido. E’ tutto offuscato. Colori sempre più chiari. Ora tutto luminoso. Lei lentamente iniza ad intravedere una sagoma di una ragazza buttata fra lenzuola bianche.. Pian piano tutto si mette a fuoco. La ragazza è lei mentre dorme.
Lui le sussurra Sei tu la principessa delle principesse.

Il video mi piace tutto, meno che la fine. Io l’ho fatto continuare così. tie.

:)

Carry on and have a smile,
ef



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