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Eppur gira: la nuova giunta di Partinico

Creato il 05 luglio 2013 da Casarrubea
Partinico

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Il sindaco del nostro grazioso paese ci fa sapere che la sua giunta amministrativa ha prestato giuramento dopo avere ripartito le deleghe assessoriali. Ha adottato –dice– il “principio della rotazione”. Non penso proprio che egli si renda conto del senso che ha il termine per definire il ciclico ricambio degli assessori. Noi stessi non abbiamo ancora ben capito se i vari assessorati saranno affidati, a determinate scadenze, agli stessi assessori che “girano” o “ruotano”, secondo il libero arbitrio di qualcuno, o se tale movimento riguarderà invece nuovi ingressi di appartenenti alle “compagnie” elettorali che, con evidente chiarezza, si sono divise le poltrone del potere. Un potere effimero, ma sempre un potere. La pratica è antica. Le vecchie giunte democristiane non solo facevano “girare” gli assessori, ma anche i sindaci: – un anno a te e uno a  me. Solo che questa volta i sindaci non si possono più cambiare, semmai sfiduciare.

Così la nuova giunta fa la sua comparsa assumendo una bella caratteristica di movimento nobile: la rotazione. Non sappiamo se la velocità sarà quella della trottola o di qualche altro giocattolo ruotante. Sappiamo solo che il fenomeno ci inquieta, come cittadini e come italiani. Ci chiediamo se una giunta di tal fatta può provocare, nel nostro paese, quel cambiamento che tutte le sette liste che sorreggevano Lo Biundo promettevano di darci.

Vito D’Amico avrà, per conto del Movimento democratico per Partinico, Polizia municipale, Protezione civile, Affari generali e Agricoltura. Immaginiamo che darà il suo appoggio per sviluppare nei luoghi pubblici, scuole, casa di riposo per anziani e via dicendo, la cultura della prevenzione. Ad esempio le prove di evacuazione previste dalla legge. Anzi, pensiamo che comincerà proprio dagli uffici comunali a dare l’esempio, predisponendo appositi piani che consentano al personale (sia quello che lavora sia quello che se ne sta a casa) di acquisire l’esperienza necessaria per evitare pericoli in caso di emergenza. Che si adopererà anche per dare sicurezza a quei luoghi insalubri dove i suoi concittadini si recano per fare il loro dovere verso il Comune e lo Stato. Ad esempio all’ufficio tasse di via Bellini, dove su uno spazio di venti metri quadrati, d’inverno e d’estate, sono costretti a stare in piedi, senza sedie e senza un servizio igienico, svariate decine di persone, per lo più anziane, che vanno lì per pagare i loro tributi e ricevere in cambio solo umiliazioni, torture e disservizi.

 Immaginiamo anche che ci saranno dei cambi nella segnaletica stradale (perché solo così i partinicesi si accorgono che cambiano gli assessori) e interventi per limitare il caotico traffico urbano, istituire isole pedonali e costruire spazi vivibili attrezzati. Non per ultimo avremo finalmente chi si occuperà dell’invaso Poma sul fiume Jato e, per dare senso a questo gesto, l’assessore aderirà al costituito Consorzio per la difesa democratica delle acque della diga, a suo tempo (oltre mezzo secolo fa) voluta dall’Esa, dai sindacati e da Danilo Dolci. Avremo così chi difenderà gli interessi degli agricoltori di Partinico sempre alle prese con la manutenzione degli impianti di adduzione dell’acqua da parte del Consorzio di bonifica Palermo 2. Anzi immaginiamo che D’Amico si premurerà di sollecitare il rispetto della legge 45/1995, per la gestione democratica di questa struttura, attualmente solo ufficio amministrativo e contabile.

Al nostro assessore pluridelegato potrebbe dare man forte l’altro suo neocollega Roberto Denaro, indicato dalla lista “Solidarietà e Libertà Uniti per Partinico”, che avrà l’Urbanistica e le Attività Produttive. Potremo capire, finalmente, grazie a questo nuovo amministratore, qualcosa di più di questa nostra città che ha perduto la sua faccia, e cioè le sue strade, i suoi palazzi, le sue piazze, grazie alla mania di asfaltare tutto e di usare materiali plastici per i prospetti delle case, che da diversi decenni ha ormai pervaso le teste degli amministratori e dei cittadini lasciati allo sbando. Speriamo che si salvino le attività produttive, che ancora non sappiamo quali siano. O, almeno, lo immaginiamo ma non possiamo meglio descriverle perchè nessuno ha idea della consistenza che possono avere. Aspettiamo quindi lumi.

Tra i nuovi amici del sindaco registriamo ancora la delega assegnata a Diego Campione della Primavera partinicese che ha ottenuto molte deleghe per risolvere i problemi del paese: manutenzioni, servizi a rete, ambiente, rapporti con l’Ato, verde pubblico e sport. Possiamo quindi stare tranquilli che le strade non avranno più buche, che in inverno non si trasformeranno in fiumi come le piazze in laghetti, che i cittadini saranno messi in condizione di iniziare la raccolta differenziata dei rifiuti.

In tal modo Partinico, ultimo posto in Italia tra i comuni meno rispettosi della legge Ronchi, potrà aspirare ai livelli dei comuni virtuosi, come la vicina Alcamo, e potrà  recuperare in tempi brevi il verde che ha perduto nella passata amministrazione quando il precedente assessore alla desertificazione aveva fatto tagliare gli alberi che abbellivano il corso tra il monumento ai caduti e la chiesa di San Giuseppe. Speriamo ancora che lo sport possa svilupparsi grazie ai progetti che saranno presentati per i relativi finanziamenti. Non crediamo che Campione potrà fare molto, stando ai presupposti che lo fanno partire in svantaggio nella sua corsa verso la primavera partinicese. Siamo ancora in inverno inoltrato nonostante l’estate si faccia sentire. Per il resto che dire? Tanti sinceri auguri ai neoassessori Gianlivio Provenzano e Silvia Ferro, il primo di Città futura e la seconda dell’Udc. All’assessore Giovanni Pantaleo transfuga dall’area della destra al partito del megafono, vogliamo semplicemente ricordare che i milioni di euro spesi per ristrutturare il palazzo che fu del barone Francesco Ramo, stanno andando in fumo perché l’intera struttura ha cominciato a deteriorarsi e ad essere vandalizzata e che sarebbe il caso di verificare quale produttività hanno dato le associazioni  che hanno avuto assegnati beni confiscati alla mafia, di cui i cittadini di Partinico poco o nulla sanno.

Allora? Gli assessori ruotino pure. Speriamo però che non siano lenti a tal punto da rimanere vittime della forza centripeta da loro stessi determinata e che ad ogni ripresa del giro diminuiscano le possibilità di avanzamento, di continuare a girare. Fermi nello stesso punto. Come, appunto, la trottola.

Giuseppe Casarrubea


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