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Eppur si muove (ma l’America è lontana)

Creato il 13 novembre 2012 da Fabio1983
A leggere qua e là mi sembra di capire che tra gli aspetti positivi del dibattito di ieri sera su SkyTg24 tra i candidati alle primarie del centrosinistra – i Fantastici 5 Bersani, Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci – ci sia il fair play che ha caratterizzato la serata. Un fatto che, secondo illustri osservatori, ha permesso al “centrosinistra tutto” di uscire vincitore dal confronto. Non so, forse è la novità di un dibattito all’americana che in Italia non si era mai visto, ma la riflessione è tipica di chi ragiona in piccolo. A parte alcune punture di spillo tra Renzi e Vendola, peraltro molto pacati entrambi, avrei voluto assistere a qualche scazzo tra i contendenti. Non per farci il titolo l’indomani, ma per capire in via definitiva quali differenze ci siano nelle proposte programmatiche di ognuno di loro. Anche qui, precisiamo: non che i candidati non abbiano rimarcato le proprie convinzioni, però neppure hanno osato quel minimo in più provocando reazioni o repliche degne di nota. Il loro è stato un volemose bene e che vinca il migliore. Sia chiaro: a me il dibattito è piaciuto e anche tanto. Complimenti a Sky per l’iniziativa, complimenti ai candidati per avere accettato il confronto televisivo. Nel centrodestra i tempi per qualcosa del genere non sarebbero maturi, né – tolte poche eccezioni – i personaggi sarebbero all’altezza dell’evento. Tuttavia l’America è lontana e dobbiamo farcene una ragione, non solo logistica, ma di sistema che governa le dinamiche politiche in Italia. Le primarie, tanto per iniziare, sono uno strumento nuovo e ci vorrà ancora del tempo prima che svolgano una funzione dirimente per le sorti del Paese e non solo del partito di riferimento. Negli Stati Uniti è diverso (qualcosa avevo accennato anche qui), lì durante la competizione non si scambiano troppi salamelecchi come dimostra questo botta e risposta risalente a gennaio tra Romney e Santorum su Obamacare/Romneycare.

Ovviamente fa testo fino a un certo punto. Le primarie statunitensi – democratiche e repubblicane – si svolgono su singoli Stati che da soli sono tre, quattro volte l’Italia e riflettono non un candidato premier, bensì il futuro (possibile) comandante in capo. Altro sistema, altro vigore. Però non è che non sia lecito prendere un po’ di spunto, se è il caso, su alcuni specifici temi. Anche i commenti post-dibattito via Twitter dei protagonisti rendono l’idea di come il confronto sia stato un ottimo spot per il centrosinistra e poco più. C’è Bersani che da segretario si gongola per il bel gruppetto messo in piedi grazie a lui (altrimenti Puppato e Renzi in queste settimane sarebbero stati impegnati in altro).
Bel confronto. Dai che siamo forti. #pb2013 #ilconfrontoskytg24 #CSXfactor
Pier Luigi Bersani (@pbersani) Novembre 12, 2012

Renzi invece è un amministratore, uno che la stanchezza non la sente.
Grazie a tutti. È bello pensare che le primarie restituiscano dignità alla politica. Io #Adesso in camper verso Firenze: domattina al lavoro
Matteo Renzi (@matteorenzi) Novembre 12, 2012

Vendola appare impacciato ed emozionato.
Mamma quanto ho sudato. Grazie a tutti.
— Nichi Vendola (@NichiVendola) Novembre 12, 2012

Puppato ha tante cose da dire, ma i tempi del dibattito erano troppo serrati. Tipico atteggiamento di chi sa che non potrà mai farcela.
Finito il confronto, tempi molto serrati ma sono soddisfatta anche se ovviamente di cose da dire ne avrei tante altre. Parlerà il programma!
— Laura Puppato (@LauraPuppato) Novembre 12, 2012

Infine Tabacci, che ha l’aria di quello che pensa: “Oh, me la sono cavata niente male eh?”
#Tabacci dicono che abbia vinto lei!? Così dicono le tv all'uscita del teatro #csxfactor twitter.com/TabacciPrimari…
— Tabacci Primarie (@TabacciPrimarie) Novembre 12, 2012

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