A seguire la rappresentazione della politica andata in scena alla festa de La Repubblica a Firenze, verrebbe da chiedersi se non abbia avuto ragione fino in fondo Forrest Gump a dire che stupido è chi lo stupido fa. Come spiegarsi i conti senza l’oste fatti dall’irresistibile (purtroppo estemporaneo) duo Letta-Renzi che ha mostrato una tale sicumera, spartendosi l’oggi e il domani del Partito Democratico e del Governo del paese.
Il Premier damerino, neanche fosse il protagonista del remake di Mr Smith goes to Washington, ha continuato a rivendicare la forza innovatrice e riformista dell’esecutivo da lui presieduto. Intanto, le uniche riforme che si vedono all’orizzonte sono la privatizzazione della politica e un presidenzialismo d’accatto in presenza di giganteschi conflitti d’interesse.
Il sindaco Pupone, da par suo, dopo la solita parabola dell’uomo solo contro tutti, si è detto profondamente di sinistra: prova ne sia il fatto che abbia iniziato a chiamare compagno il noto bolscevico brizzolato Briatore, dopo aver ricevuto l’investitura dalla Madre del popolo Maria De Filippi e dai suoi giovani rivoluzionari.
Ma fortunatamente c’è una grande abbondanza di saggi! E siccome non erano abbastanza i 10 di Napolitano e i 35 di Letta, alla festa è andata in scena l’intervista del saggio Scalfari al saggio Sir George, con immancabili momenti di viva e vibrante commozione, al solo echeggiare di nomi quali Togliatti e Berlinguer. A me sorge un dubbio: visto che da un po’ di tempo i discorsi del Capo dello stato sono un susseguirsi di voci spezzate e lacrimazioni, non è che abbia semplicemente dei normalissimi, vista l’età avanzata, problemi di salivazione e cataratte?
Ma per fortuna c’è Grillo, l’energumeno virtuale, e non c’è niente di ironico in questo! Per fortuna c’è Grillo che con le sue fatwa quotidiane sta accelerando il processo verso l’autonomia degli eletti del suo movimento. Sempre più cittadini deputati, infatti, si sono stancati di ricevere in faccia le secchiate di bava dell’irsuto tribuno genovese e con sempre maggiore frequenza si stanno sollevando i distinguo. Perchè questa palude mefitica, che le poderose maestranze della propaganda vorrebbero far passare da lago dorato, potrebbe essere bonificata esclusivamente con lo scongelamento di una parte consistente dei pentastellati e il conseguente scombussolamento degli equilibri parlamentari.