Ci piace rilanciare il post apparso sul Blog InfoAzionariatoPopolareCalcio, che rappresenta uno degli spazi attraverso i quali, anche in Italia, si cerca di diffondere la cultura della partecipazione dei tifosi alla vita della propria squadra di calcio.
Lo Swansea City AFC. ha chiuso l'ultimo bilancio con un profitto di 16 milioni di sterline (dati Novembre 2012) e il board dirigenziale ha deliberato, per la prima volta dal 2002 (anno della rifondazione del club), la distribuzione di dividendi tra gli azionisti.
Il club da tempo è al centro di molte attenzioni, lo stesso Richard Scudamore, amministratore della Premier League, lo ha definito un 'modello ideale' grazie alle capacità gestionali dimostrate negli ultimi anni sopratutto per le intense relazioni tra il club e i tifosi che vantano un rappresentante, Huw Cooze, nel consiglio di amministrazione della società grazie al circa 20% delle quote societarie.
Per la prima volta dal 2002 la dirigenza decide di distribuire i profitti, non sono mancate critiche ma il presidente del club, Huw Jenkins, dalle pagine del Guardian, le ha subito rispedite al mittente facendo notare la loro assoluta trasparenza nella dichiarazione e che molte società inglesi versano in condizioni pessime e mascherano i bonus agli azionisti nel complesso degli stipendi.
Per la stagione in corso e la prossima saranno elargiti agli stakeholders del club, che comprendono anche la Swansea City Supporters Society Ltd (lo Swansea City Supporters' Trust) associazione di tifosi (Supporters Trust e azionariato popolare) al 20% circa della proprietà, 2 milioni di sterline complessivi.
Il Trust ha stabilito a maggioranza, il 78% del favorevoli, di destinare a riserva il dividendo percepito per poter nel futuro valutare la possibilità di acquisto di altre quote del club gallese e nel frattempo destinarne parte in sponsorizzazioni per i campionati giovanili del South Wales, proseguendo l'inteso impegno verso la comunità.
Il gruppo di supporters dello Swansea dal 2002, anno in cui ha partecipato al salvataggio del club con un spesa complessiva di oltre 200.000 sterline per l'acquisto delle quote, partecipa attivamente alla gestione operativa, è probabilmente, se si tralasciano le strutture di partecipazione dei tifosi della Germania, un esempio di come la fan-ownership possa collaborare con un gruppo di imprenditori locali nella gestione di un società sportiva.
Un buon modello collaborativo che ha portato ad esempio recentemente, in vista dell'espansione del Liberty Stadium, la dirigenza a rivolgersi al Trust per verificare le reali esigenze dei tifosi in termini di posti aggiuntivi e, su impulso del gruppo stesso, ha anche aderito al progetto delle ''safe standing area'' della Football Supporters Federation mostrandosi randosi aperta ad ascoltare le esigenze presentate.
Guardando alla situazione italiana è sicuramente il modello più vicino e adattabile al nostro contesto, considerate le pesanti debolezze strutturali dei club italiani.
