Si entra in pieno clima natalizio e volevamo proporvi un po’ di levità per oggi: afuorismi, fotogallery, birbonate…
E invece? Una notizia di quelle che fanno arrabbiare tanto: Equitalia convoca i cittadini al bar del paese per contestare loro la presunta evasione delle tasse.
Sì, avete letto bene: CONVOCATI AL BAR
E’ accaduto a Crespellano dove una nostra lettrice racconta… “Mi sono ritrovata l’avviso nella buchetta delle lettere: gentile signora siamo venuti a casa, lei non c’era, quindi la aspettiamo,domani mattina dalle 10 alle 12 al Bar della Piazza, di fianco al comune. Non ci volevo credere…e invece questa mattina c’era la coda…con immenso piacere del barista che ha prestato lo spazio al messo Equitalia e mentre la gente attendeva il proprio turno ha venduto ettolitri di caffè, cappuccini e spritzettini! Alla faccia della privacy, alla faccia della dignità, alla faccia nostra! W l’Italia!“.
IMMAGINATE la scena: tutti a far finta di niente mentre orecchiano i fatti degli altri.
Equitalia: “Lei evade l’Imu sull’appartamentino in centro“.
Moglie del presunto evasore: “Caro, ma noi non abbiamo un appartamentino in centro!“
Equitalia: “E’ di proprietà di suo marito, signora, e risulta vi risieda una cotal Natascia classe 1992….”
Oppure:
Equitalia: “Signora non ha pagato la multa che ha preso a Firenze il 3 febbraio scorso“
Marito della presunta evasore: “Che diavoli ci facevi a Firenze il 3 febbraio???“
E ancora:
Equitalia: “Lei non paga il rusco da 10 anni!“
Coro degli avventori del bar: “Buuuuuuuuuuu vergogna!“
Insomma, FINE DELL’IMMAGINAZIONE, ci siamo capiti.
Equitalia convoca i cittadini al bar, l’esattore consegna i suoi plichi così e pare che sia tutto legittimo: quella di poter convocare la gente al bar è una previsione dell’articolo 138 del codice di procedura civile (probabilmente scritto prima delle norme sulla privacy) che dà la possibilità di poter consegnare le cartelle in “luogo libero”.
Viviamo proprio nella repubblica delle banane!
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