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Equitalia insiste. Inviate cartelle annullate da sentenze passate in giudicato

Creato il 29 febbraio 2016 da Ufficiostampafedercontribuenti @Federcontribuen
Equitalia insiste. Inviate cartelle annullate da sentenze passate in giudicato

Ecco a cosa sono dovuti i costi scandalosi applicati da Equitalia sulle cartelle: il debito, più il ricavo, più la percentuale ai soci. Ecco perchè tutti, dal governo all'AE hanno interesse a far riscuotere anche con mezzi impropri Equitalia, per garantire lo spietato giro di denaro.

Qualche vecchio bollo auto non pagato, ritardi con Inps o Inail, oppure la spazzatura o ancora multe stradali. Ecco di cosa si occupa per il a dimostrare che la caccia agli evasori seriali è tutt'altro che iniziata. "Se non si rispetta a monte la decadenza o la prescrizione o non si vietano accanimenti, il contribuente entra nella morsa della rischiando di restarci a vita. Facciamo un esempio.

Se un dipendente o un artigiano piuttosto che un commerciante accumulano una qualche scadenza facendo scattare Equitalia questo contribuente, a meno che non abbia la disponibilità per rientrare immediatamente finisce in una spirale. Perchè si vedrà precludere ogni altro rapporto, anche con le banche, perchè i contenziosi sono lunghi, costosi e non sempre garantiscono giustizia. Perchè Equitalia pignora le somme sui conti correnti senza avvisare il contribuente che lo scopre solo quando si reca in banca. Fine della storia. Se non paghi aumenta il debito, la sofferenza, l'improbabilità di lavorare e quindi di uscirne vivi.

Equitalia dorme tra 2 cuscini.

Non solo una legislazione complice ma anche una " contraddittoria giurisprudenza

Sentenze non allineate, Cassazione altalenante , come se ogni giudice seguisse una propria corrente.

Per non parlare degli "sportelli amici", del " dialogo tra Equitalia e contribuente ", puro fumo negli occhi. A leggere la "corrispondenza" tra che si trova a difendere un contribuente, c'è da saltare dalla sedia. un dirigente Equitalia e un legale " Equitalia risponde facendo le veci degli Enti impositori, non tiene conto di nessuna norma, legge o diritto' '. Il suicidio non è la reazione di un cittadino che riceve una cartella, ma l'azione di un contribuente che a monte di cartelle, porte sbattute in faccia, impossibilità di lavorare poiché nessuno gli concede tempo e credito frana psicologicamente, si arrende al suo essere diventato schiavo del fisco.

Ecco cosa si deve leggere dietro le parole di Ruffini, perchè dietro ogni errore c'è il dramma di una famiglia.


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