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Equitalia, questa scoppiettante realtà

Creato il 06 gennaio 2012 da Symbel

EquitaliaLa regina incontrastata delle cronache degli ultimi mesi, delle discussioni da bar e delle lamentele in fila agli uffici postali o in banca è senza ombra di dubbio Equitalia. Ma quanti sanno cosa è realmente Equitalia?
Gli epiteti si sprecano: banda di strozzini, delinquenti, boia, terroristi e via elencando tralasciando i termini più coloriti.

Equitalia è la società per azioni, a totale capitale pubblico (51% in mano all’Agenzia delle entrate e 49% all’Inps), incaricata dell’esercizio dell’attività di riscossione nazionale dei tributi e contributi. Il suo fine è quello di contribuire a realizzare una maggiore equità fiscale, dando impulso all’efficacia della riscossione attraverso la riduzione dei costi a carico dello Stato e la semplificazione del rapporto con il contribuente.

Questo quanto recita il sito ufficiale della famigerata agenzia che un giorno sì e l’altro pure riceve un pacchetto esplosivo in una delle sue filiali disseminate in tutta Italia. Pacchi che ai primi tentativi sono andati pure a segno ferendo ignari impiegati e che invece ultimamente, capita l’antifona, più facilmente vengono individuati e resi innocui.
Non è chiaro fino in fondo ma sembra di capire, anche dalla sezione “Cosa facciamo” del sito internet dell’Agenzia, che l’ente si occupi “solo” della riscossione.
Ormai l’allarme sui pacchi bomba è talmente alto tra i lavoratori dell’ente che sarà difficile coglierli ancora di sorpresa ma il problema rimane. Qualcuno, difficile ormai definirlo “pazzo isolato”, si prende la briga di confezionare pacchetti esplosivi e inviarli con l’intento preciso di ferire e di intimidire. Senza troppi giri di parole si tratta di “terrorismo”.
L’aspetto singolare di tutta la vicenda è che, tranne rare eccezioni, a livello istituzionale e mediatico, questi atti non sembrano preoccupare o allarmare più di tanto, tanto meno l’opinione pubblica. L’aria che si respira è intrisa di frasette dette a mezza bocca del tipo “ben fatto” oppure “se la sono cercata”.
Qualcuno su organi di stampa ufficiali non fa nemmeno mistero del fatto alla fine è terrorismo in risposta a terrorismo.
Terrorismo quello dei pacchetti speziati con polvere da sparo e terrorismo quello di un’agenzia che con le sue multe riduce al lastrico aziende e privati cittadini applicando aliquote al limite dello strozzinaggio.
Beppe Grillo, come sempre, ci mette del suo, insieme alla faccia e afferma con il suo solito stile provocatorio:

“Se Equitalia è diventata un bersaglio, bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze. Un avviso di pagamento di Equitalia è diventato il terrore di ogni italiano. Se non paga l’ingiunzione “’entro e non oltre” non sa più cosa può succedergli. Non c’è umanità in tutto questo e neppure buon senso”.

E aggiunge, come se non bastasse:

“continuano gli attentati contro gli uffici di Equitalia, nelle ultime ore sono avvenuti a Foggia e Modena. Si può dire tranquillamente che stiano per sostituire i tradizionali botti di San Silvestro con la differenza però che durano tutto l’anno”.

Il ragionamento che deriva da queste affermazioni che, a dirla tutta, trovano inaspettata sponda anche da parte PDL, con le parole del sempre sobrio Giorgio Stracquadanio che definisce Equitalia “pizzo di Stato” è che tutto sommato la reazione dei cittadini è proporzionata all’accanimento dello Stato nel riscuotere.
In tutto questo resta difficile capire che colpa abbia un povero impiegato che svolge con zelo il proprio lavoro (pratica rara, purtroppo, in Italia) secondo le indicazioni che arrivano dall’alto. Perché un impiegato nella sua scrivania magari tutto il giorno dietro un foglio Excel o a stampare documenti debba perdere una mano o ustionarsi la faccia solo perché lavora in Equitalia qualcuno, ammesso sia in grado di farlo, deve spiegarlo.
Una delirante spiegazione si legge qua e là nei soliti siti di controinformazione o sui social network e suona pressapoco così: “peggio per loro che lavorano per un’agenzia criminale, potevano rifiutarsi di farlo…” Delirio puro. Ma anche volendogli concedere qualche secondo di attenzione e seguire il ragionamento beota, in Italia, con il tasso di disoccupazione e la recessione nella quale viviamo chi è che può permettersi di fare (dubbie) valutazioni morali su un impiego statale per il quale gli si presenta l’opportunità di essere assunto?
Mah, non ci si finisce mai di stupire. Si pensava che certi ragionamenti fossero colati a picco insieme agli editoriali odiosi e incoscienti che purtroppo ci hanno accompagnato negli ultimi anni invece, duole dirlo, nulla è cambiato.
Tutte le forze politiche ritengono che i metodi di riscossione di Equitalia vadano cambiati, per renderli meno vessatori e più comprensivi, soprattutto riguardo i tempi di riscossione e altre modalità intimidatorie che effettivamente paiono eccessive, ma nessuno giustifichi atti terroristici che vanno a colpire innocenti e che hanno dietro non la disperazione, che porta spesso a sragionare, ma un meditato e razionale intento di far male e strumentalizzare a livello politico e mediatico la crisi economica e finanziaria del nostro Paese.

symbel (redattore)

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