Cara signora Tiziana,
anzitutto le rinnoviamo le condoglianze per la tragica perdita, il cui dolore lancinante che ancora la squassa noi possiamo solo immaginare.
Per quanto possa rincuorarla, forse le potrà essere di aiuto sapere che il mese prossimo inaugureremo una nuova sala della biblioteca pubblica che finanziamo nel suo comune di residenza. Abbiamo deciso che sarà una sezione tematica dedicata all’etica, e di intitolarla a suo marito.
Porterà il suo nome, è il nostro modo per fare in modo che il suo sacrificio non venga dimenticato e che nessuno sia più messo in condizione di emularlo.
All’inaugurazione non inviteremo politici, nè rappresentanti istituzionali, perchè non è piacevole dare loro un palcoscenico positivo quando per anni hanno chiuso gli occhi sulle condizioni che hanno portato a generarla: restino nell’oblio.
Vorremmo però che lei fosse presente, e che ci indicasse lei chi invitare: vorremmo scegliesse tra tutti coloro che prima e dopo la tragedia vi sono stati vicino. Ci piacerebbe essere invitati da lei, non lo nascondiamo, ma rimettiamo a lei il giudizio sul nostro operato.
Come ben sa, dopo la tragedia sono cambiate molte cose qui in Equitalia, e in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate siamo riusciti a costruire – grazie purtroppo al sacrificio del suo Giuseppe – un nuovo rapporto fiduciario con i contribuenti, che ora ci vedono come alleati, e non come nemici.
Ma lei sa che i cambiamenti sono lenti da recepire, e che gli ingranaggi si possono inceppare. E’ quello che è accaduto con la cartella esattoriale da 60 mila euro che – purtoppo – le abbiamo inviato.
Sì, è relativa a debiti pregressi di suo marito che toccherebbe a lei pagare, ma non la consideri, la stracci: il debito lo abbiamo già pagato noi con una colletta tra tutti i dipendenti. E’ molto spiacevole che al cartella le sia stata spedita comunque, immaginiamo la sua sorpresa e la sua rabbia, siamo molto rattristati sia accaduto questo intoppo.
Ma – ripetiamo – non la consideri, è già pagata.
Con i più cordiali saluti
Equitalia
*Non è purtoppo la vera lettera che Equitalia ha spedito alla vedova dell’imprenditore che l’anno scorso si diede fuoco perchè oberato dai debiti col Fisco.
La vera lettera che ha mandato Equitalia contiene la richiesta di 60 mila euro.
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