Visto che, in famiglia, l’ultima persona che è stata ricoverata è stata dimessa la bellezza di due settimane fa, era ora che qualcuno di noi si desse da fare. Non sia mai detto che poi ci togliamo l’odore del disinfettante dal naso.
Per fortuna, su Nipotonzolo Numero Due si può sempre contare. Non pago di avere una mano ingessata (capita a chi gioca a pallone con i ragazzini più grandi), oggi è stato operato di appendicite. E vabbé, c’è di peggio, però cavolo…
La cosa buona è che abbiamo avuto una grande dimostrazione di efficienza e professionalità da parte del Sistema Sanitario Nazionale. Dovete sapere, infatti, che subito dopo l’intervento di mio nipote se n’è tenuto un’altro, una roba mica da ridere. RoBBa seria, una cosa che mica qualsiasi chirurgo poteva portare a termine con successo.
Si dà il caso, infatti, che Nipotonzolo Numero Due sia sceso in sala operatoria con un serpente-pupazzo (va matto per i serpenti!) di nome Snaky e che lo abbia affidato alle amorevoli cure del chirurgo dicendo “deve essere operato anche lui”.
Voi non ci crederete, ma il chirurgo ha veramente operato il pupazzo. Lo ha scucito, operato, ricucito e incerottato, così quando mio nipote si è svegliato, accanto a lui c’era il fido Snaky anche lui con i punti e senza appendicite. Che poi, insomma, io spero che i serpenti l’appendice l’abbiano effettivamente nella parte bassa della coda, altrimenti non è assolutamente l’appendice quella che gli hanno tolto!
Ora, scherzi a parte, io vorrei tanto ringraziare il chirurgo che ha speso dieci minuti del suo tempo a operare il serpente di plastica di un bambino ancora sotto anestesia solo per farlo contento e fargli trovare il suo amico bello e operato al suo risveglio. Sono certa che Nipotonzolo Numero Due, tra cinquant’anni, ancora si ricorderà di quel dottore così gentile…