Mi ero ripromesso di non scrivere più di politica e di Berlusconi fino a che nuovi elementi o avvenimenti di un certo spessore non avessero solleticato ancora il mio interesse e la mia voglia di commento o di analisi. In cuor mio speravo che il doppio appuntamento delle elezioni amministrative e degli eventuali ballottaggi potessero segnare una sorta di spartiacque con il passato, una sorta di day after del berlusconismo oscurantista di questi ultimi tre lustri di storia politica e sociale del nostro Paese. E così effettivamente è stato. Una valanga di richiesta di riconversione e di rinnovamento della politica italiana si è avuta con la tornata elettorale di ieri, dopo le inequivocabili prime avvisaglie di quindici giorni fa. L'era del caimano è definitivamente tramontata, il congelamento della situazione economica e sociale italiana ha avuto finalmente uno stop dalla volontà di quella gran parte di italiani nauseati e stanchi delle infinite e reiterate promesse del Pifferaio di Arcore. Ci stiamo risvegliando (era ora!) da un incubo che per diciassette anni ha necrotizzato il tessuto sociale del nostro paese. E anche le nostre coscienze. E la nostra voglia di partecipazione alla vita politica del Paese. Io stesso ero intenzionato a chiudere i miei due blog (anzi tre), perchè dopo circa duemila articoli scritti, la maggior parte dei quali dedicati allle nefandezze del Cavalier Pompetta, mi ero letteralmente schifato dello stato delle cose persistente in Italia, dell'impossibilità di cambiare lo status quo, di dare una frustata a quelle coscienze e a quelle menti di quei tanti lettori che in questi cinque anni hanno avuto la ventura di passare a dare un'occhiata ai miei blog. Adesso finalmente l'aria è cambiata. Le strabordanti vittorie di Pisapia e di De Magistris, di Zedda e di Cosolini e di tutti gli altri amministratori di sinistra usciti vincenti dalle urne di ieri e l'altro ieri hanno dato una nuova indelebile impronta alla conformazione politica e culturale del nostro paese; hanno delineato scenari francamente impensabili fino a qualche mese fa quando il magma berlusconiano era ancora in piena e nociva attività. Adesso ci si prepara a respirare una nuova e più salubre aria nazionale, regionale e comunale. Ora si cambia pagina e ci si può finalmente liberare del cancro berlusconiano e leghista estirpandolo con la volontà espressa in modo netto e categorico da tutta quella gente che con coraggio e coerenza ha detto basta al venditore dei sogni, allo stupratore delle speranze, al serial killer della democrazia e della libertà. Era ora!
Mi ero ripromesso di non scrivere più di politica e di Berlusconi fino a che nuovi elementi o avvenimenti di un certo spessore non avessero solleticato ancora il mio interesse e la mia voglia di commento o di analisi. In cuor mio speravo che il doppio appuntamento delle elezioni amministrative e degli eventuali ballottaggi potessero segnare una sorta di spartiacque con il passato, una sorta di day after del berlusconismo oscurantista di questi ultimi tre lustri di storia politica e sociale del nostro Paese. E così effettivamente è stato. Una valanga di richiesta di riconversione e di rinnovamento della politica italiana si è avuta con la tornata elettorale di ieri, dopo le inequivocabili prime avvisaglie di quindici giorni fa. L'era del caimano è definitivamente tramontata, il congelamento della situazione economica e sociale italiana ha avuto finalmente uno stop dalla volontà di quella gran parte di italiani nauseati e stanchi delle infinite e reiterate promesse del Pifferaio di Arcore. Ci stiamo risvegliando (era ora!) da un incubo che per diciassette anni ha necrotizzato il tessuto sociale del nostro paese. E anche le nostre coscienze. E la nostra voglia di partecipazione alla vita politica del Paese. Io stesso ero intenzionato a chiudere i miei due blog (anzi tre), perchè dopo circa duemila articoli scritti, la maggior parte dei quali dedicati allle nefandezze del Cavalier Pompetta, mi ero letteralmente schifato dello stato delle cose persistente in Italia, dell'impossibilità di cambiare lo status quo, di dare una frustata a quelle coscienze e a quelle menti di quei tanti lettori che in questi cinque anni hanno avuto la ventura di passare a dare un'occhiata ai miei blog. Adesso finalmente l'aria è cambiata. Le strabordanti vittorie di Pisapia e di De Magistris, di Zedda e di Cosolini e di tutti gli altri amministratori di sinistra usciti vincenti dalle urne di ieri e l'altro ieri hanno dato una nuova indelebile impronta alla conformazione politica e culturale del nostro paese; hanno delineato scenari francamente impensabili fino a qualche mese fa quando il magma berlusconiano era ancora in piena e nociva attività. Adesso ci si prepara a respirare una nuova e più salubre aria nazionale, regionale e comunale. Ora si cambia pagina e ci si può finalmente liberare del cancro berlusconiano e leghista estirpandolo con la volontà espressa in modo netto e categorico da tutta quella gente che con coraggio e coerenza ha detto basta al venditore dei sogni, allo stupratore delle speranze, al serial killer della democrazia e della libertà. Era ora!
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